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INTERCOPA: “SI ALL’ACQUA PUBBLICA, MA CON LA SOCIETA’ CONSORTILE SPECIALE”

“Siamo stati da anni sostenitori della gestione pubblica dell’acqua e seguiteremo la nostra battaglia”. Lo sottolinea il coordinatore dell’associazione InterCoPa, Franco Zammuto, da noi contattato telefonicamente. “In ogni dibattito che si è svolto, in presenza delle istituzioni e dei cittadini, noi abbiamo sostenuto una unica missione irrinunciabile: la gestione dell’acqua deve essere pubblica”.

Nell’ambito di tale principio, sostenuto dall’esito di un referendum nazionale, “noi siamo sostenitori della forma di gestione con la creazione di una società consortile speciale perché riteniamo che offra maggiori garanzie per i cittadini in quanto regolata dal diritto pubblico”, chiarisce Franco Zammuto. Per InterCoPa, dunque, l’orientamento dell’ATI va in direzione diversa da quella sostenuta dall’ATI. “Non sempre- aggiunge Zammuto-le scorciatoie risultino una scelta opportuna”. Il riferimento è che la soluzione della società per azioni richiederebbe un tempo di attuazione più corto rispetto a quella della società consortile speciale.

Zammuto, inoltre, sostiene che “è importante e strategico che tutte le associazioni a difesa della gestione pubblica dell’acqua facciano squadra anche perché gli individualismi non sono forieri di risultati positivi”. Zammuto, inoltre, spiega che “un eventuale commissariamento dell’ATI sarebbe deleterio e farebbe venire meno la sostanza democratica e partecipativa che può garantire l’assemblea dei sindaci che formano l’ATI”. Insomma, un eventuale commissario potrebbe non solo assumere scelte non consone alla difesa dei diritti e delle esigenze cittadini, ma farebbe venire meno il carattere della concertazione, della partecipazione, delle scelte democratiche”.

Filippo Cardinale

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