L’inchiesta antiprostituzione che ha portato in carcere Gianni Melluso è stata avviata nell’aprile scorso. Durante questo breve lasso di tempo, i carabinieri hanno accertato che Melluso, in associazione con altri cinque indagati (tre di essi sono gli altri destinatari di misura cautelare e fra questi vi sarebbe anche la compagna del Melluso) aveva organizzato, in un immobile in contrada San Marco, a Sciacca, una casa di prostituzione in un “club privato”, ufficialmente non riconducibile a lui. Nel locale sarebbero state ospitate prostitute straniere, del circuito “‘escort in tour”, e trans.
L’organizzazione chiedeva alle giovani straniere un anticipo minimo di 420 euro per una settimana di affitto di una stanza. Il gruppo reclutava le prostitute anche tramite annunci su quotidiani o siti internet e, a seguito dell’accordo, invitate a raggiungere Sciacca o Menfi dove l’associazione aveva nella disponibilità altri due appartamenti.
I carabinieri hanno appurato che ogni giovane straniera riuscisse ad incassare fino a 1.000 euro al giorno. Il club privè sequestrato è l”Happy night – Disco Pub di contrada San Marco, ex pizzeria Panorma.
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