La Corte di Appello ha riformato la sentenza di condanna in primo grado per la riberese Rosa Maria Puma, 45 anni. In appello, la riberese è stata assolta dall’accusa di non aver versato i contributi previdenziali dovuti dalla Zenit Srl, società che era stata sottoposta a sequestro preventivo nel procedimento giudiziario che è scaturito in seguito all’operazione antimafia “Scacco Matto”.
La Puma è stata assistita dall’avvocato Giuseppe Scorsone. La riberese era stata condannata dal Tribunale di Sciacca al pagamento di una multa pari a 4.020 euro. L’assoluzione è arrivata con formula piena. Per la Corte, è stato “lecito e plausibile desumere come l’imputata non abbia mai avuto utile notizia della propria situazione patologica contributiva e non abbia potuto neppure aderire alla forma di pagamento, entro il trimestre, estintiva della pena”.