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IMPRENDITORE SACCENSE MICHELE BONO ASSOLTO DALL’ACCUSA DI FRODE IN COMMERCIO

Il tribunale di Sciacca ha assolto l’imprenditore saccense Michele Bono dall’accusa di frode in commercio. 

Si tratta dell’epilogo di una vicenda giudiziaria scaturita nel 2011 dalle indagini condotte dalla Procura saccense che sfociarono in una serie di controlli condotti dai Carabinieri del nucleo antifrodi di Parma e da quelli della compagnia di Sciacca, coadiuvati dall’ufficio antifrode di La Spezia dell’agenzia delle dogane. In quella occasione vennero sequestrati tre container che trasportavano olio di proprietà dell’azienda “Bonolio” di Sciacca e che stavano per essere esportati. Sempre su provvedimento della magistratura venne interrotta l’attività dello stabilimento di Sciacca e disposta una misura interdittiva nei confronti di Bono, amministratore della società.

Secondo l’accusa, la “Bonolio” avrebbe messo in commercio olio tunisino spacciandolo per olio extravergine d’oliva italiano. I legali dell’azienda saccense, gli avvocati Michele Russo e Giovanni Lentini, riuscirono poche settimane dopo ad ottenere il dissequestro dell’olio conservato nello stabilimento di Sciacca ed a riprendere l’attività.

Ieri sera la sentenza, al termine di un lungo dibattimento. I difensori di Bono sono riusciti a dimostrare che il fatto non sussiste, suffragando la loro tesi con gli esami dell’olio eseguiti dal laboratorio delle dogane e con l’esibizione dei relativi certificati, dai quali è stato possibile accertare che non si trattava di olio vergine di probabile provenienza tunisina, come nelle ipotesi della pubblica accusa, ma di olio extra vergine di oliva di origine italiana, come descritto nelle etichette.

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