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IL VARIEGATO COSMO DELL’OPPOSIZIONE DI CENTRODESTRA

A Sciacca non ci facciamo mancare nulla. Vi è sempre una moltiplicazione delle cose, dei fatti. Moltiplicazione che spesso altro non fa che creare divisioni. Scusate il bisticcio delle parole, ma nella nostra città è così, anche se non vi pare.

Ma per dimostrare tale tesi basta osservare il sistema dei pianeti dell’opposizione. Siamo nel cosmo della politica. Dunque, a Sciacca l’opposizione non è al singolare ma al plurale: le opposizioni. C’è l’opposizione del M5S composto da due pianeti che spesso collidono: Teresa Bilello e Alessandro Curreri. Poi c’è un pianeta solitario, Mizzica; ancora un pianeta solitario, indipendente Cinzia Deliberto.

Poi c’è la costellazione del centrodestra. All’inizio, tale sistema poggiava il suo centro nel mancato sindaco Calogero Filippo Bono. Era il candidato della coalizione di centrodestra che al primo turno ha riscosso più voti della coalizione avversaria, cioè il centrosinistra. Poi, al ballottaggio, il centrodestra perse, anche se di misura, la sfida con l’attuale sindaco. In ragione di tale risultato, Bono entrò di diritto in Consiglio comunale. Sembrava quasi naturale che il mancato sindaco diventasse il centro di riferimento della costellazione del centrodestra, ma il tempo ha mostrato che, come avviene nell’universo, vi sono fenomeni di energia cosmica che sconvolgono ciò che sembra immutabile.

Oggi, alle costellazioni dell’opposizione del M5S e Mizzica, della Deliberto, si aggiungono i pianeti Calogero Filippo Bono e Giuseppe Milioti, poi il complesso sistema stellare composto da Gaetano Cognata, Silvio Caracappa, Pasquale Bentivegna, Lorenzo Maglienti, Salvatore Monte, Carmela Santangelo.

Ultimamente si assiste ad una tempesta solare che si manifesta con comunicati stampa in cui spesso i nomi di Bono e Milioti non ci sono. Spesso, invece, avviene il contrario e cioè che le note stampa di Bono e Milioti mancano della compagnia di Gaetano Cognata, Silvio Caracappa, Pasquale Bentivegna, Lorenzo Maglienti, Salvatore Monte, Carmela Santangelo.

C’è una questione di tempeste cosmiche nel centrodestra. Ma vi è di più. Abbiamo il sospetto, che stiamo monitorando via via si celebrano le sedute consiliari, che nel centrodestra, prendendo il termine calcistico, viene applicato di volta in volta un modulo di gioco. In buona sostanza, vi è un modulo di assenze (un 2-3, un 3-4) che di volta in volta muta e che non consente mai alle opposizioni di schierarsi nella totalità della formazione, cioè con 12 consiglieri. Cifra che rappresenta la metà del Consiglio comunale e che può condizionare in maniera pesante la politica amministrativa della maggioranza.

Vi è, in buona sostanza, un modulo di gioco che, di volta in volta, si traduce in una commistione nella quale la demarcazione tra maggioranza e opposizione non esiste più, passando alla connivenza. Insomma, con l’applicazione di tale modulo, il centrodestra riesce a fare autogoal.

Fa anche sorridere quando dal centrodestra si chiosa il centrosinistra che “non è in grado di garantire il numero legale”. Ancora fa sorridere alla grande quando dal sistema cosmico del centrodestra si dice che “siamo stati votati per fare l’opposizione”. Non esiste maggiore bugia di questa. Nel mondo, anche quello subsahariano, ogni elettore va a votare a favore di qualcuno con la speranza che esso vinca. Mai va a votare con l’intento di dedicargli il banco dell’opposizione.

Il centrodestra necessita di un reset, ma soprattutto di evitare di recitare a soggetto. Tutta l’opposizione dimostri di svolgere il ruolo con responsabilità, considerato anche che rappresenta il 50% del Consiglio comunale. Approvi ciò che ritiene importante per la città, bocci se non lo ritiene tale. Ma eviti l’applicazione di giochetti e di moduli che ormai anche i bambini hanno compreso.

Filippo Cardinale

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