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IL SILENZIO DEL GIOVANE SEGRETARIO DEL PD

Editoriale di Filippo Cardinale

 

Sono passati tre mesi dall’elezione di Michele Catanzaro a segretario cittadino del Pd. Giovane brillante e dinamico, calamita del mondo giovanile, mancato deputato regionale per una manciata di voti. La sua elezione è stata intesa come nuova linfa capace di rinverdire e rigenerare un partito che, come a livello regionale e nazionale, è sempre alle prese con un animato dibattito (vogliamo usare un eufemismo) interno che nulla di buono produce se non spaccature, lacerazioni, impantanamenti. L’approdo del gruppo che fa capo a Michele Catanzaro, ex Cantiere Popolare, al Pd doveva imprimere una svolta al partito di Renzi. Lo stesso Catanzaro è un renziano di ferro. Eppure, a distanza di sei mesi, il silenzio del giovane segretario appare un’anomalia.

Silenzio anche nel corso del primo appuntamento pubblico organizzato da Sciacca Democratica di recente alla Badia Grande. A porgere il saluto all’assise di Nuccio Cusumano e del gruppo consiliare di Sciacca Democratica è stato il capogruppo consiliare del Pd, Gioacchino Settecasi e non il segretario cittadino del partito come queste occasioni suggeriscono. Eppure, era lì, seduto in prima fila.

Michele Catanzaro è pronosticato come candidato sindaco alle prossime elezioni di maggio. Ha le carte in regola per compiere il passo, anche se il medesimo passo non parrebbe suo obiettivo. Un giovane attento alle vicende politiche non starebbe tre mesi in silenzio rispetto al ruolo politico cittadino che riveste. E dire che gli argomenti su cui intervenire abbondano. Nasce il sospetto che dietro tale silenzio ci sia tutto lo stile democristiano di cui il suo Dna è caratterizzato. Per noi, lo stile democristiano rimane un pregio. Un pregio che oggi manca nelle relazioni politiche, dove la moderazione è andata in soffitta e al suo posto è subentrata l’arroganza, la presunzione, la forza dei muscoli al posto della forza della ragione.

Siamo convinti che il silenzio di Michele Catanzaro celi una strategia che non si limita alle prossime elezioni. Amministrare oggi un comune è un impegno difficoltoso. Un percorso irto rispetto a quello di un parlamentare. La mancanza di disponibilità finanziarie degli enti locali non consente di attuare i programmi elettorali. Anzi, non consente neanche l’ordinaria amministrazione. Amministrare un comune appare più come una missione per tassare al fine di fare cassa e pagare le spese correnti. Programmare è diventato un sogno, anche se a Sciacca il verbo programmare è un illustre sconosciuto.

Il ruolo di segretario cittadino di un partito come il Pd è assai importante. Un ruolo che deve mettere in disagio il giovane segretario considerato che alla Regione il suo partito governa con l’Ncd, e che a livello nazionale l’avversario locale Ncd è fondamentale alleato del Pd. C’è qualcosa che sfugge alla logica e risiede proprio nel silenzio del segretario. Non solo silenzio, ma anche poca presenza rispetto alle tematiche cittadine. Comprendiamo che il gruppo di ex cantiere Popolare ha equilibri interni da mantenere. Ma un segretario cittadino è cosa diversa del capogruppo consiliare.

Non sappiamo cosa il Pd maturi in vista delle prossime elezioni amministrative. Come si pone rispetto alla forte diatriba tra Pd e Ncd? E’ possibile continuare a essere divisi a Sciacca quando a Palermo e a Roma sono a braccetto? Un eventuale disimpegno dalla politica locale di Fabrizio Di Paola ridarà la parola al giovane segretario? Non per uno cambio di staffetta, ma per un percorso che agevoli la candidatura di uno degli attuali personaggi di spicco dell’Ncd, illuminando meglio quella stella polare a cui guarda con più interesse il giovane segretario?

Un’analisi del voto referendario è assai eloquente. A votare NO è stato l’81% dei giovani di un’età compresa tra 18 e 34 anni. Un’altra fascia tra 35 e 54 anni ha votato NO con una percentuale del 67%. Eppure, Il Pd di Renzi ha voluto mostrarsi come partito vicino ai giovani. Renzi immagina di parlare un linguaggio “giovane”, ma i giovani non lo capiscono.

Dal giovane segretario cittadino del Pd di Sciacca ci attendiamo un risveglio e l’inizio di un dinamismo di cui, ne siamo consapevoli, è capace. Un dinamismo capace di dare un segnale che il Pd locale esista.

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