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Il Primo Maggio di Simone e Giovanna

PROVINCIA DI AGRIGENTO. In politica tutto è possibile e lo abbiamo visto di recente con l’aspra lotta tra le due correnti del Pd, una che fa capo a Michele Catanzaro e l’altra a Giovanni Panepinto. Una lotta durissima anche a suon di denunce che ha visto contrapporsi le giovani leve Simone Di Paola e Giovanna Iacono in corsa per la segreteria provinciale del partito. Come l’icona dei due asini le cui rispettive zampe erano legate tra loro dalla corda per non farli allontanare, e due balle di fieno distanti da loro. I  due simpatici quadrupedi, che tentavano di guadagnare il fieno singolarmente senza riuscirci per via del campo di azione limitato dalle zampe legate, hanno capito che era necessaria la collaborazione. E così, si sono spostati insieme prima da un lato e poi dall’altro e hanno potuto nutrirsi del fieno prima irraggiungibile.

La lunga diatriba per la conquista della segreteria provinciale è terminata con l’accordo che ha visto Simone alla segreteria provinciale del partito e Giovanna alla presidenza. Insomma, si sono uniti non tanto per scrivere una novella pagina del libro Cuore, ma perché era più conveniente spostarsi insieme per evitare che tirando tanto la corda essa si spezzasse e limitasse l’obiettivo del nutrirsi della carica.

Dopo pochi giorni dalla ritrovata unità capace di nutrirsi di nuove forze e di un rinnovato impegno, Simone e Giovanni festeggiano il loro Primo Maggio. Tutte le storie a lieto fine hanno sempre un bell’effetto e strappano la lacrimuccia di commozione.

E così, in una nota a firma congiunta (e così saranno le successive), Simone e Giovanna comunicano urbi et orbi come trascorreranno la loro giornata dal riferimento storico, le cui celebrazioni da sempre rappresentano un irrinunciabile momento di riflessione e di mobilitazione per il popolo Democratico. 

Celebrare il Primo Maggio vuol dire rinnovare un impegno, che si tramanda di padre in figlio, in difesa di un diritto inalienabile, eppure troppo spesso negato e mortificato; significa anche rinnovare la memoria di chi, in difesa di un tale diritto, ha lottato ed ha perfino sacrificato se stesso e la propria vita. 

Per Simone e Giovanna, tuttavia, il senso di questa festa va contestualizzato, in modo tale che essa scongiuri il rischio che diventi un vuoto momento di retorica, sostenendo le ragioni di quanti, specie in tempo di pandemia, hanno perduto il loro lavoro ovvero lottano per non perderlo. 

E allora, per il nuovo gruppo dirigente del Partito Democratico è opportuno consumare tre momenti, che costituiscono la sintesi di queste poche riflessioni. 

E così si snoda la giornata del Primo Maggio. Alle 10 del mattino si recheranno al cimitero di Sciacca per depositare una corona di fiori sulla lapide dell’indimenticato Accursio Miraglia, eroe e martire, per mano mafiosa, in difesa dei diritti dei Lavoratori siciliani. 

A seguire incontreranno una delegazione di lavoratori stagionali del turismo, al fine di fare il punto sulla lotta che insieme dobbiamo continuare a combattere in difesa dei diritti di una delle categorie di lavoratori più devastata dalla crisi pandemica. 

Nel pomeriggio, alle 18, poi saranno a Raffadali, per onorare la memoria di tre grandi Combattenti per il lavoro e per la Libertà: Cesare Sessa, Vittoria Giunti e Totò Di Benedetto.

Filippo Cardinale

 

 

 

 

 

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