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IL NUOVO PRG CONTIENE “UNA MEGA SPECULAZIONE EDILIZIA”.LA DENUNCIA DE L’ALTRASCIACCA

Secondo l’AltraSciacca si tratta di un intervento “come a Sciacca non si vedeva da decenni. Un’edificazione pari a 600 ville da 100 mq”

Avevamo ragione a preoccuparci quando si ebbe notizia della vendita a privati dei terreni e degli immobili della ex-stazione ferroviaria di Sciacca. OggiAggiungi un appuntamento per oggi i nostri sospetti purtroppo stanno diventando una dura realtà:

“Sull’area dell’ex stazione ferroviaria è previsto un mega intervento speculativo come non si vedeva a Sciacca da decenni”. La denuncia è dell’associazione l’AltraSciacca che ha scandagliato il nuovo Piano Regolagtore Generale.

Lo ha fatto proprio risaltando quello che accadrà nell’area dell’ex stazione ferroviaria. La denuncia arriva l’indomani della pubblicazione sul sito del Comune del Prg. 

Secondo l’AltraSciacca, il nuovo Prg prevede nella zona dell’ex stazione ferroviaria la realizzazione di una mega zona commerciale, con un rapporto di superficie R pari a 0,5 ed un altezza massima degli edifici pari a 11 metri (Destinazione D1.5)”.

“Ciò significa- spiega l’AltraSciacca- che metà dell’intera superficie potrà essere cementificata, con edifici molto più alti di quelli attuali”. Secondo calcoli fatti dall’Associazione, “potranno essere costruiti circa 200.000 metri cubi di edifici, pari al volume di 660 ville di 100 metri quadrati ciascuna equivalente ad un indice volumetrico superiore ai 5,5 mc/mq. (per intenderci a Capo San marco ne sono state costruite circa 200). Il tutto per un volume di decine di volte superiore al volume degli edifici esistenti”.

L’AltraSciacca spiega anche che secondo “le previsioni del nuovo piano regolatore questi nuovi edifici potranno essere destinati alla realizzazione di un nuovo centro commerciale, potendo destinare il 60% dell’intero volume a nuovi insediamenti residenziali”. 

L’AltraSciacca si professa delusa “per gli innumerevoli progetti pubblici che non vedranno mai la luce, parcheggi, stazioni autobus, piste ciclabili, musei etc), per il fatto che il Comune di Sciacca si è lasciato sfuggire ad un prezzo irrisorio, non esercitando il diritto di prelazione, un’area che con questa destinazione vale molto di più”.

L’AltraSciacca attacca il sindaco Fabrizio Di Paola che, in un articolo apparso su La Sicilia del 21 novembre 2014, aveva dichiarato, a proposito dell’acquisto da parte di un privato dell’area per 600 mila euro, “che questa era un’operazione utile alla città e che  non ci saranno speculazioni”.

L’AltraSciacca, infine, chiede al sindaco “se ci sono ancora i tempi per il Comune di esercitare il diritto di prelazione, unica possibilità di evitare che una delle poche aree ancora libere della città venga completamente stravolta e cementificata”.

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