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Il Covid crea scintille tra Ambrogio e Fratelli d’Italia, ecco perché

SCIACCA. L’emergenza Covid trasmette non solo infezioni ma anche scintille politiche. E a duellare sono il consigliere di Italia Viva, Giuseppe Ambrogio, e Fratelli d’Italia. Il terreno del duello è la casa albero per gli anzianidi via Allende, quella edificata più di 30 anni fa e mai aperta.

Il gruppo politico saccense di Fratelli d’Italia, in relazione al fatto che l’Asp di Agrigento cerca strutture idonee ad ospitare soggetti, soprattutto anziani, a rischio covid, hanno segnalato all’Assessore Regionale alla Sanità, Ruggero Razza, ed ai dirigenti dell’ASP di Agrigento, la possibilità di prendere in considerazione la struttura residenziale per ospitare momentaneamente gli anziani a rischio covid, garantendo così  l’assistenza necessaria in una costruzione idonea. Una segnbalazione firmata dal consigliere comunale Gaetano Cognata e dal presidente del circolo di Sciacca di Fratelli d’Italia, Enzo Leone.

“La struttura dispone di circa 60 posti letto e sarebbe pronta per  l’utilizzo. Tant’è che era stato espletato il bando di gara ma non si era provveduto a dar corso all’affidamento alla società aggiudicataria”, scrive Fratelli d’Italia.

Secondo Cognata e Leone “la possibilità di utilizzare la Casa Albergo per Anziani della Perriera per una esigenza legata al rischio covid potrebbe gettare le basi anche per dirimere la controversia legale e rendere finalmente operativa questa struttura dopo più di quarant’anni, nella speranza che finita l’emergenza possa essere sfruttata per la finalità per la quale era stata progettata e realizzata”.

Apriti cielo! Impugna la spada il consigliere Giuseppe Ambrogio che fa subito sapere che si trova “in totale disaccordo con la proposta di far diventare la Casa Albergo per anziani una struttura Covid, e per più motivi questa non è una strada percorribile”. Ambrogio sottolinea che “in un periodo in cui vi è molta paura e stress tra la gente, non mi sembra proprio il caso di far diventare la Perriera un quartiere Covid. La casa albergo si trova oltretutto in un luogo in cui passano molti bambini che vanno al parco giochi e non mi sembra il caso di creare ulteriore stress”. Ma avanza anche un’altra motivazione: “Intanto c’è un concessionario che esattamente due anni fa si è aggiudicato la gara di concessione della Casa Albergo e dopo che  un’imprenditore fa dei progetti di gestione e di investimenti, ma trascorrono due anni senza essere entrato in possesso del bene, non gli si può dire che ciò che gli è stato legalmente assegnato  non gli si consegna perché serve ad altri. Significherebbe aprire un contenzioso con il privato e così i contenziosi passerebbero a due”.

Filippo Cardinale

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