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I COMUNI VOGLIONO L’ACQUA PUBBLICA MA NON CI METTONO I SOLDI

I Comuni dell’Ati Idrico di Agrigento vogliono l’acqua pubblica ma non versano le quote loro spettanti. L’importo degli enti morosi ammonta a 150 mila euro. E’ quanto si legge su La Sicilia in un articolo di Gioacchino Schicchi che fa il punto sulla questione idrica in provincia, sulle attività svolte dall’organismo presieduto da Francesca Valenti e sulle prospettive future, sempre più ricche di incertezze.

A rilevare la mancata riscossione degli importi è stato il revisore unico dell’Ati, Antonino Maniscalco, che a margine del provvedimento di riaccertamento ordinario dei residui dell’Ambito, invita l’Amministrazione “a mettere in atto nel più breve tempo possibile tutte le iniziative idonee per il recupero dei crediti nei confronti dei Comuni consegnatari delle reti”.

Nonostante le varie sollecitazioni, i Comuni che compongono l’Ati fino ad oggi non hanno pagato le somme che si erano impegnati a versare. Un pò come in parte accadeva, e accade ancora, nel servizio rifiuti. Nell’era degli Ato i Comuni soci non versavano le proprie quote e la società d’ambito non riusciva a pagare gli stipendi. Ed i lavoratori scioperavano. 

Il revisore dei conti ha ribadito la necessità di un recupero di questi importi che l’Ati non può permettere che finiscano tra i residui non introitati.

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