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“GRILLINI” E “MIZZICHINI” NEL NUOVO CORSO POLITICO CITTADINO

Il movimento Mizzica, come è emerso al termine della convulsa giornata di ieri, non rientra nel “rivoluzionario” accordo che la maggioranza ha sottoscritto con una parte dell’opposizione.

Il prossimo (perchè si va verso una rimodulazione anche complessiva, così ha detto il sindaco Francesca Valenti, della giunta comunale) sarà una sorta di governo delle larghe intese (anche se forse c’è stata tanta fretta nel definire l’accordo e molti dettagli dovranno essere ancora discussi), ma non tanto larghe visto che non vi faranno parte né Mizzica né il Movimento Cinque Stelle. Ed è bene precisare che il centrodestra pare pretenda un netto azzeramento, non certo la sostituzione di un paio di assessori o l’innesto di tecnici.  

Sia i grillini che i “mizzichini” hanno comunque avuto un atteggiamento non ostativo nei confronti del bilancio e di tutti gli atti propedeutici. E’ chiaro che tutti, in un modo o nell’altro, hanno voluto salvaguardare la stabilizzazione dei lavoratori precari comunali, chiudendo sostanzialmente gli occhi, anche se con modalità diverse.

I successivi passaggi politici riporteranno le cose come stanno per quanto riguarda le varie posizioni. Il M5S ha concesso una sorta di credito, pronto a rimettere in moto la macchina della mozione di sfiducia nel caso in cui l’eventuale coinvolgimento del centrodestra e un governo cittadino dal clima da Prima Repubblica e “consociativo”, non desse i frutti sperati. Mizzica, invece, dopo avere a suo modo “collaborato” uscendo dall’aula per fare abbassare il quorum, oggi rilancia il proprio ruolo di coerente opposizione.

Noi non trattiamo – scrive Francesco Dimino, uno dei dirigenti del movimento, con chi sta seminando macerie. Noi le nostre proposte, la nostra idea di città l’abbiamo sempre messa in campo, cercando di fare un’opposizione costruttiva; non sappiamo avallare decisioni prese da altri che vanno contro i nostri ideali”. E’ bene ricordare che sia Mizzica che M5S due anni e mezzo fa, prima della tornata elettorale, tentarono di fare convergere i loro progetti ed individuarono tantissimi punti in Comune. Ma quel percorso non era facile da mettere in moto, anche se probabilmente avrebbe portato quel gruppo di persone, desiderose di cambiare il mondo, a governare la città. 

Giuseppe Recca

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