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GIUNTA VALENTI, IL NODO NON SONO LE DELEGHE

Giuseppe Ambrogio scalpita per un posto in giunta, Paolo Mandracchia vuole fare il vice sindaco, a Filippo Bellanca viene proposto di cedere l’assessorato e prendere la presidenza del consiglio comunale, una poltrona ambita anche dall’area marinelliana del Pd.

Per il neo sindaco Francesca Valenti ci sono anche le “emergenze” politiche, non solo quelle strutturali, nella prima parte del suo mandato amministrativo. Il nodo non sono le deleghe, ma la necessità di piazzare al posto giusto le sigle dei partiti, tentando di accontentare tutti.

La coalizione di centrosinistra sperava di potere chiudere prima della fine settimana la questione deleghe, ma come spesso accade in questi casi (è successo anche a Fabrizio Di Paola) c’è da sistemare l’equilibrio politico tentando allo stesso tempo di fare una squadra di persone che abbiano anche competenze specifiche.

Anche con Francesca Valenti sta prevalendo la spartizione, il cosiddetto Manuale Cencelli, gioia e delizia della politica italiana e di quella siciliana in particolare.

Nella squadra di assessori designati dal neo sindaco, nessuno ha esperienze di governo. Non ne ha nemmeno il più esperto del gruppo, Filippo Bellanca, che può comunque contare su anni di attività tecnica a livello di assessorato regionale al turismo oltre al periodo in cui le ex province avevano l’ufficio per l’incremento turistico. Privarsi di Bellanca in giunta per portarlo alla presidenza (ruolo da lui già svolto) non sarebbe opportuno. Se l’esponente di Sciacca Democratica va alla guida del consiglio comunale entrerebbe subito in giunta Giuseppe Ambrogio, per il quale un posto resterebbe comunque conservato in una seconda fase.

Paolo Mandracchia ha chiesto ufficialmente la carica di vice sindaco: senza Bellanca in effetti potrebbe toccare a lui questo compito, anche se l’ipotesi Leonte non sarebbe da scartare.

E il Pd , diviso in varie correnti ? Pretendono spazio i “marinelliani”, che candidano Montalbano per la presidenza. Restano tranquilli Gioacchino Settecasi e Michele Buscarnera: il primo non ha però esperienza amministrativa e il secondo, pur essendo leader  di Sicilia Futura in città insieme a Pippo Bono Catanzaro, si concentrerà sulle questioni di natura tecnica.

Inamovibile Annalisa Alongi, ma anch’essa non ha l’esperienza per contrastare poi i naturali attacchi della opposizione.

La sensazione è che alla fine Francesca Valenti farà di testa propria, anche se fino a questo momento ha chiesto a tutti di discutere in maniera serena e affrontare la questione senza assilli o contrasti.

Nell’area di centrosinistra, secondo noi, necessita quanto mai una figura in grado di tenere vivo l’equilibrio e il collegamento tra sindaco e partiti. Quella figura che nell’era Vito Bono è mancata, quando il distacco tra il sindaco e la nomenclatura politica si è a poco a poco allargato, fino al definitivo allontanamento e alla fine dell’esperienza.

 

 

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