Vito Bono a distanza di due anni e mezzo dal suo mandato elude la pari opportunità
Mentre a Burgio il sindaca Vito Ferrantelli nomina la seconda donna in giunta, mentre a Caltabellotta il sindaco Calogero Pumilia ha inserito nella giunta una donna tedesca, Konny Irmgard Fischer, con delega al turismo, mentre a Menfi la presenza delle donne in giunta è un dato consolidato, a Sciacca la giunta di Vito Bono rimane “maschilista”. Come a Ribera, dove il giovane sindaco Carmelo Pace non ha nominato nessuna donna in giunta (Pace è sindaco da un anno e molto probabilmente rimedierà). Eppure, Ignazio Messina, Ignazio Cucchiara e Mario Turturici, si sono avvalsi di donne assessore.
Vito Bono, invece, no. E non accenna a cambiare idea. Eppure, l’apporto “rosa” nella giunta Bono darebbe anche quella vitalità di cui abbisogna. E appare molto strano che in una giunta appoggiata ancora oggi dal Pd con 10 consiglieri comunali (ancora ufficilamente l’Api non si è costituita in gruppo consiliare) perseveri “il maschilismo”. Il Pd è per antonomasia il partito delle pari opportunità.
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