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FAVOREGGIAMENTO AL BOSS LEO SUTERA, I TRE ARRESTATI SI AVVALGONO DELLA FACOLTA’ DI NON RISPONDERE

I presunti fiancheggiatori del boss sambucese, Leo Sutera di 68 anni, e arrestati l’altro ieri, davanti al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sciacca si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Sono Giuseppe Tabone, imprenditore di 53 anni, assistito dagli avvocati Ignazio Fiore e Mauro Tirnetta; Vito Vaccaro, di 57 anni, difeso dall’avvocato Giovanni Vaccaro; Maria Salvato, fioraia di 45 anni, difesa dagli avvocati Sergio Vaccaro e Calogera Abruzzo.

I tre sambucesi si trovano in carcere al Petrusa di Agrigento. I loro difensori presenteranno ricorso al Tribunale del Riesame. Sono indagati per favoreggiamento aggravato per fatti riconducibili tra il 2016 e 2017.

Ad incastrare i tre presunti fiancheggiatori del boss Leo Sutera sono state le indagini della Mobile di Agrigento e le dichiarazioni del menfitano Vito Bucceri, coinvolto nell’operazione Opuntia e da tempo collaboratore di giustizia. Bucceri ha raccontato i magistrati di conoscere persone persone a vicine a Sutera, facendo scattare approfonditi controlli che hanno portato anche all’arresto di Maria Salvato, Vito Vaccaro e Giuseppe Tabone, tutti di Sambuca di Sicilia.

Maria Salvato gestisce un negozio di fiori e sarebbe risultata avere numerosi contatti con Sutera e in possesso di notizie, anche riservate, supportandolo nella comunicazione, negli spostamenti. Vito Vaccaro sarebbe stato l’autista di Sutera. Secondo gli investigatori sarebbe sarebbe stato, in tutto e per tutto, al servizio del boss. In una conversazione intercettata dalla polizia, Vaccaro parlerebbe in modo esplicito del ruolo attualmente rivestito da Leo Sutera all’interno dell’organizzazione criminale, indicandolo a capo dell’intera provincia agrigentina.

Giuseppe Tabone è invece un imprenditore, titolare di una ditta che, si occupa di lavori di terra con eventuali opere connesse in muratura e cemento armato. Per mesi è stato monitorato dagli uomini della Mobile, ed è stato possibile appurare un particolare legame che lo unisce a Sutera.

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