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FASE 2, TURISMO: DI DI PAOLA, GULOTTA E BONOMO LANCIANO L’IDEA DEL BRAND DI MACRO AREA

La fase 2, quella che viene dopo lo stop che ha investito l’Italia per l’emergenza coronavirus, sarà particolarmente difficile. Se quella sanitaria è verso la fase dell’ottimismo, pur mietendo una quantità di vittime incredibilmente alta, quella che vedrà la ripartenza delle attività economiche sarà altrettanto dura. Forse ancora più dura perché stili di vita sono ormai passati alla storia e fare ripartire le attività produttive ed economiche non sarà semplice. Non sarà semplice per la nostra Sciacca che punta sul turismo. I consiglieri comunale Valeria Gulotta, Simone Di Paola  e Vincenzo Bonomo, hanno elaborato un ventaglio di idee che sottopongono al sindaco e all’assessore al turismo.

IL LOCKDOWN E IL RUOLO DI CHI HA RESPONSABILITA’ POLITICHE E AMMINISTRATIVE. 

“Appare chiaro- scrivono-  a molti di noi come il mondo che conoscevamo prima dell’inizio della crisi, sarà molto diverso da quello che abbiamo lasciato due mesi addietro; e, dunque, molto differenti saranno le dinamiche sociali, economiche e della mobilità, che caratterizzeranno i prossimi mesi ed anni.  Di conseguenza, determinante sarà la nostra tempestività ed agilità nell’adeguarci ad uno statu quo così profondamente mutato. E’ evidente che lo stato di gravissima sofferenza, in cui si trova una larga porzione della nostra comunità, costretta ad una lunghissima fase di lockdown, che ha letteralmente depresso un’intera economia, impone a chi ha ruoli e responsabilità istituzionali il massimo impegno nel contribuire ad immaginare, progettare e programmare una fase di rilancio dei settori strategici della nostra economia, soprattutto in termini di salvaguardia dei livelli occupazionali e, soprattutto di restituzione di speranze ai nostri giovani”.

RIPARTIRE DALLA NOSTRA IDENTITA’  Per Valeria Gulotta, Simone Di Paola  e Vincenzo Bonomo, bisogna ripartire “dalla cosa più immediata e più prossima che abbiamo: la nostra identità. Bisogna investire su quanto di meglio abbiamo da offrire al mondo, sulle nostre vere eccellenze, quelle che nei decenni trascorsi, grazie anche all’amore di quanti hanno scelto di puntare su questo territorio, hanno gettato le basi per trasformare una mera vocazione, in sviluppo turistico vero e proprio. Crediamo si debba puntare sul nostro patrimonio culturale, folkloristico, sulle nostre traduzioni, sulla nostra cultura popolare. E’ su questi architravi che va ripensato, rifondato e rilanciato il Brand Sciacca”.

Partendo dal presupposto che “una parte fondamentale della tradizione culturale di questa vasta porzione di Sicilia, che gravita intorno alla nostra Città, si caratterizza per la sua varietà e vastità, offrendo ai visitatori un ventaglio di storie, di tradizioni, di leggende, ma anche di colori, sapori e profumi, che il mondo ci invidia e che sono uniche ed inestimabili”, allora è da questo caratterizzante patrimonio “dobbiamo ricostruire, rilanciare, restituire speranza a quanti, nonostante tutto, continuano a credere che un futuro qui sia possibile”.

COSTRUIRE UN MODELLO DI SVILUPPO TURISTICO E CULTURALE MACRO TERRITORIALE.  Per Valeria Gulotta, Simone Di Paola  e Vincenzo Bonomo bisogna “coinvolgere il territorio, fare squadra e rete con i comuni di un’area geo culturale fortemente omogenea, che può offrire al mondo opportunità, bellezze e ricchezze, che possono stare insieme, all’interno di un unico, ricchissimo pacchetto, di un’unica visione, di un unico Brand”.

PACCHETTO TUSITICO D’INSIEME.  I tre consiglieriimmaginano un pacchetto turistico “che contempli, dentro una visione unica, i colori e la musica del nostro carnevale; le inestimabili ricchezze del territorio del Belìce; l’abbagliante bellezza di una costa vastissima, che da porto Palo di Menfi, giunge sino alla riserva marina di Torre Salsa, attraversando le spiagge di Sciacca, Borgo Bonsignore, la foce del Belìce ed Eraclea Minòa; e poi ancora le nostre tradizioni religiose; i profumi ed i sapori inebrianti delle nostre sagre e delle nostre eccellenze culinarie; come poi dimenticare la vastissima letteratura medievale, fatta di leggende e di storie, che ancora vivono, nei nostri vicoli, nelle nostre Piazze, nei nostri palazzi e nelle nostre chiese”.

RAGIONARE IN TERMINE DI AREA E NON DI CAMPANILE. “Occorrerà- continuano i tre consiglieri comunali- ragionare in termini di area vasta, superando egoismi campanilistici, in verità già superati e considerati antiquati già prima della crisi, mettendo in rete quanto di meglio la nostra identità culturale ha da offrire al viaggiatore, dentro una visione turistica macro territoriale, dunque finalmente unitaria. Occorrerà, in sostanza, investire sull’anima di questo territorio e farne oggetto di un ambizioso progetto di sviluppo e di progresso, a 360°. Ma soprattutto, occorrerà che la nostra Città, così come rispetto ad altri temi, si faccia portavoce e porta bandiera di una tale nuova sensibilità, guidando e governando la costruzione di un modello, di cui tanto si è parlato nel passato, senza mai saper o voler passare dalle parole ai fatti”.

TUTTI ATTORNO AD UN TAVOLO. Infine, propongono di istituire un tavolo, alla presenza di tutte le amministrazioni comunali del nostro hinterland territoriale, ma anche con il coinvolgimento della più vasta rappresentanza possibile di operatori turistici e culturali del territorio, così da immaginare, finalmente insieme, la costruzione di una sola visione e di una sola voce; determinare e rappresentare insieme una prospettiva turistica e culturale nuova.

 

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