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TERME, COMUNE AVANZA 1 MLN DI EURO

Come è noto a tutti i saccensi, soldi non ce ne sono. Questa è una verità che iniziando da Vito Bono, passando da Fabrizio Di Paola e arrivando a Francesca Valenti, si veste di termini più o meno rispecchianti il lessico tradizionale. Vito Bono amava dirlo in siciliano, Di Paola con termini più da economisti, Valenti con tono più drammatici.

Tutti e tre hanno ragione, in considerazione dei giganteschi tagli che il Comune ha avuto dallo Stato e dalla Regione. Tutti i comuni soffrono la stessa patologia grave.

Ma se soldi non ce ne sono, perché il Comune di Sciacca non fa la guerra per incassare oltre un milione di euro di tasse e tributi locati dalla Terme di Sciacca Spa? Forse molti saccensi, anche politici, anche consiglieri comunali e assessori, hanno dimenticato che la società termale ha un debito enorme con il Comune. Tra i debitori, il Comune è quello più importante per la cifra economica.

LA MONTAGNA DI SOLDI CHE IL COMUNE AVANZA. Ancora oggi, non c’è trattativa tra la Terme di Sciacca Spa e il Comune per chiudere il conto, anche attraverso una transazione. C’è un contenzioso che rimane aperto.

I tre milioni di euro che la Terme di Sciacca Spa ha incassato vendendo il bene regionale alla medesima Regione, le Piscine Molinelli, sono agli sgoccioli. Il commissario liquidatore Carlo Turriciano ha chiuso il conto con Riscossione Sicilia, approfittando anche dei benefici della rottamazione. Ha chiuso il conto con la Girgenti Acque, ha chiuso il conto con diversi dipendenti che avevano vinto le cause per ragioni attinenti al servizio.

Manca da chiudere il conto con l’Enel, ma è questione di pochi giorni. Attraverso una transazione la questione si sta chiudendo. Roba da 300 mila euro, più o meno.

Ma ciò che è stupefacente è che  soldi per azzerare il debito con il Comune di Sciacca non ce ne sono più (la nota frase ritorna come il figliol prodigo).

IL MOTEL PER ADESSO RIMARREBBE NELLA DISPONIBILITA’ DELLA TERME DI SCIACCA SPA. La questione, che dovrebbe essere anche sottoposta al sindaco, nel corso del suo incontro previsto per il prossimo 12 settembre, avrebbe una soluzione. L’ex Motel Agip (poi trasformato in centro direzionale delle terme, ma anche sede della Polizia Municipale) verrebbe stralciato dal ricongiungimento dei beni termali alla Regione. In buona sostanza, l’edificio rimarrebbe nella disponibilità della Terme di Sciacca Spa a garanzia del debito che la società ha nei confronti del Comune.

STRALCIATI DALLA CONSEGNA I BENI DI SAN CALOGERO? Ma ci sarebbe anche un’altra questione non da poco. Per il momento, fino a quando non si risolvono una serie di problematiche tecnico-burocratiche sorte, parrebbe che nella concessione dei beni al Comune venissero esclusi i beni che si trovano a San Calogero, dagli alberghi alle stufe.

Ci appare, altresì, strano come la dirigente Terranova, che ha tenuto e continua a tenere le redini della vicenda Terme, dapprima sostenitrice di una linea ferrea sul solco della quale ogni passaggio era impossibile e non prevista dalle norme, oggi abbia cambiato rotta, imboccando una discesa che non vede freni.

Insomma, se così fosse, si prefigura appieno quello spezzatino dei beni che in un eventuale bando pubblico scoraggerebbe qualsiasi imprenditore. Tranne, forse, chi mira a utilizzare solo la struttura ricettiva. Spezzare l’unicità della risorsa, sarebbe un male irreparabile.

Come al solito, auspichiamo di sbagliarci. Ma vista la lunga esperienza che ha stretto la risorsa termale nella morsa della politica, sinceramente riteniamo che dopo l’accumularsi di un’infinità di errori da parte della Regione, dei suoi dirigenti, della sua classe politica, il cosiddetto trenta e due ventotto non è distante dalla realtà.

Filippo Cardinale

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