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ESODATI NON SALVAGUARDATI: “NON MOLLEREMO FINO A QUANDO DI MAIO NON RISPETTERA’ GLI IMPEGNI”

Il Comitato “Esodati Licenziati e Cessati” non molla e continua la battaglia per ottenere la nona salvaguardia che permetterebbe di chiudere definitivamente la lunga vicenda sorta con la riforma Fornero. Restano ancora da salvaguardare 6000 esodati esclusi dai precedenti interventi. Per oggi, 10 gennaio 2019 dalle 10 alle 13, è in corso un presidio degli esodati non salvaguardati davanti al Ministero dello Sviluppo Economico, organizzato dal Comitato, presieduto dalla instancabile  Elide Alboni.

Un presidio per sollecitare e ottenere il nono provvedimento di salvaguardia per i 6.000 esodati esclusi . I manifestanti presidieranno il Ministero dello Sviluppo Economico fino a quando non verranno ricevuti dal Ministro Di Maio, “dal quale pretendiamo non più impegni, ma fatti immediati e concreti quali l’inserimento della Nona Salvaguardia per tutti i 6.000 esclusi o nel redigendo “Decreto Milleproroghe” o nel redigendo decreto sulla previdenza previsto dalla Legge di Bilancio 2019″, rimarca Elide Alboni. che aggiunge: “Non molleremo la nostra battaglia impegno  fino a quando il Governo non approverà la nona salvaguardia”, precisando che il Comitato non è “interessato ad alcun altro provvedimento se non con una nona salvaguardia senza paletti e condizioni capestro per tutti 6.000 esodati non salvaguardati ai quali deve essere restituito il diritto alla pensione e con esso il diritto al loro futuro ed a quello delle loro famiglie”.

Il Comitato sollecita il Governo affinchè la nona salvaguardia sia inserita nel decreto che arriverà alle Camere lunedì prossimo. Ad oggi, ,sono state fatte tante promesse dal Ministero, però in realtà sono stati soltanto rinvii e non sono state date risposte concrete. Eppure, il tema degli esodati rimasti senza salvaguardia è stato centrale durante la campagna elettorale sia da parte della Lega che del M5S.

La nona salvaguardia avrebbe la copertura con i 350 milioni avanzati dalla precedente salvaguardia.

Filippo Cardinale

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