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NESSUNA SORPRESA, PASQUALE MONTALBANO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Alla Presidenza del Consiglio comunale è stato eletto Pasquale Montalbano (PD) che ha ottenuto  14 voti, cioè da tutti i consiglieri comunali del centrosinistra. Otto  schede bianche da parte del centrodestra e Mizzica, 2 voti a Curreri.

Vice presidente del Consiglio è Elvira Frigerio alla sua seconda consiliatura.

“Sarò il presidente di tutti a garanzie delle forze politiche”, ha detto Montalbano appena insediatosi. “Serve molto impegno e capacità di convergenza, un dialogo collaborativo. Questo è il mio obiettivo e esalterò il ruolo del Consiglio comunale, anche per avvicinare la gente alla politica. Chiedo ad ogni consigliere di avere il massimo rispetto per un dibattito sereno e pacato”. “Iniziamo subito a dare segnali concreti alla città. Nelle prossime sedute devono affrontarsi temi importanti”.

Montalbano è stato assessore al Comune di Salaparuta, nonché consulente in materia di finanza locale. E’ ancora Presidente dell’Unione dei Giovani Commercialisti.

E’ toccato a Simone Di Paola presentare la candidatura di Montalbano. “La città ci chiede un cambiamento di stile e linguaggio politico. Non possiamo sbagliare, la gente ci guarda con attenzione e non possiamo permetterci il lusso di litigare”. Simone Di Paola ha invocato “alla pacificazione politica, pur mantenendo la loro diversità. Rispetto ai problemi reali della città, essa richiede un cambio di passo”.

Alessandro Curreri, del M5S, ha dichiarato che il gruppo non esprime nessuna dichiarazione di voto e che vota nella segretezza. Curreri avanza la proposta di una votazione che assicuri la segretezza del voto, attraverso una scheda con il nome, prestampata, sulla quale opporre una x, ma senza indicare il nome del votante.

Calogero Bono, ha iniziato il suo intervento augurando buon lavoro all’Amministrazione comunale e all’intero Consiglio comunale. “Con il sindaco siamo stati avversari politici fino al ballottaggio. Non è mai accaduto che il candidato perdente entrasse di diritto in Consiglio comunale. Questa è la prima volta. Sento addosso questa responsabilità. Al ballottaggio la mia coalizione ha preso il 46% di consenso. Al primo turno è accaduta una situazione politica che mai era successa. Quattro forze politiche si sono divise quasi equamente i consensi. la città non si è divisa in due, ma in quattro. Di questo, tutti noi dobbiamo tenerne conto, soprattutto la maggioranza e l’Amministrazione comunale”.

“La città- continua Bono- ci ha dato un segnale ben preciso. Le forze politiche non tradizionali, Mizzica e M5S, compreso Servire Sciacca, hanno ottenuto il 44% del consenso elettorale. La maggioranza ha fatto le proprie scelte non tenendo conto delle altre forze del Consiglio comunale. La maggioranza non ha tenuto conto neanche del messaggio che la città ha lanciato alla politica tradizionale”.

“La città- continua Bono- ha dato un segnale. Io mi sarei aspettata una fase di concertazione. Cosa che non è avvenuta. Dalla città è venuto un segnale preciso che ha riversato su un solo consigliere comunale ben 800 voti, Fabio Termine. Noi del centrodestra no possiamo condividere la scelta che è stata fatta dalla maggioranza. Parteciperemo alla votazione con scheda bianca”.

Per Fabio Leonte “oggi dobbiamo procedere non ad una valutazione politica ma ad una scelta di un organo istituzionale la cui prassi conferma che è una figura che spetta alla maggioranza. Siccome ci saranno certamente degli scontri, la figura del presidente del Consiglio rappresenti una garanzia per la maggioranza. Chi amministra non può trovarsi con un presidente contro la maggioranza”. Poi Leonte chiosa: “Caro sindaco, il cambiamento siamo noi”.

Tutti d’accordo con la proposta avanzata dal grillino Curreri. Da parte del centrodestra ha detto si Lorenzo Maglienti. Nel centrosinistra interviene Ezio Di Prima il quale non si dice contrario in quanto su Pasquale Montalbano è confluito tutto il consenso della maggioranza.

La proposta di Curreri è stata approvata. Si voterà apponendo una x sulla scheda elettore. 

Salvatore Monte. “Voto scheda bianca, ma mi sorprende che Simone Di Paola parla di pacificazione e poi presenta come soluzione già confezionata la figura del Presidente del Consiglio comunale. Altro che concertazione, è un’imposizione. Dov’è il cambiamento?”.

 

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