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DEMOCRAZIA PARTECIPATA, M5S: “L’AMMINISTRAZIONE FINANZI TUTTI I 13 PROGETTI AMMESSI”

Troppo pochi 10.778 euro per finanziare proposte sfruttando la possibilità della Democrazia Partecipata. A Sciacca sono stati presentati una ventina di progetti. Di questi, solo 13 sono stati considerati ammissibili. Ma tra questi avverrà una forte selezione numerica attraverso la votazione pubblica.

Dunque, non solo per il “merito” dei progetti, ma soprattutto per i “voti” che otterranno dalla votazione dei cittadini. Il M5S di Sciacca ritiene, “credendo fortemente nell’esercizio della democrazia partecipata” che tutte e 13 le proposte , invece riteniamo che tutte le 13 proposte avanzate da cittadini e associazioni “siano meritevoli di finanziamento e che la risposta della cittadinanza alla scelta di azioni di interesse comune vada premiata”.

Il M5S chiede all’Amministrazione comunale “di stanziare ulteriori fondi, oltre quelli minimi previsti dall’art. 6 della LR 5/2014 e già destinati a questa iniziativa, a coprire il finanziamento di tutte le proposte ritenuti ammissibili per la democrazia partecipata 2019”.

Il M5S ricorda che “una buona Amministrazione non può ricordarsi delle minoranze in consiglio comunale solo nel “momento del bisogno”. A tali forze politiche vanno aperte invece le porte dell’amministrazione cittadina. Questa potrebbe essere una ghiotta occasione, per la giunta Valenti, per accogliere una proposta proveniente da una forza di minoranza politica e per finalmente dare ascolto alla voce di cittadini e associazioni”.

Per il M5S una “buona amministrazione” dovrebbe essere  attenta alle istanze dei cittadini, delle associazioni e dei comitati che propongono come meglio destinare parte del bilancio ad iniziative di interesse comune”.

Insomma, per il M5S se l’Amministrazione comunale “ha trovato 14.000 euro per lo straniero delle Vie dei Tesori, a maggior ragione “deve trovare fondi per le iniziative che provengono dai saccensi”.

 

Tuttavia l’importo che il Comune ha deciso di destinare a tale iniziativa è pari a 10.778,21 euro e dunque la maggior parte delle proposte ammissibili (quelle meno votate, ma non per questo meno meritevoli) non verranno finanziate.

Noi del M5S, che crediamo fortemente nell’esercizio della democrazia partecipata, invece riteniamo che tutte le 13 proposte avanzate da cittadini e associazioni siano meritevoli di finanziamento e che la risposta della cittadinanza alla scelta di azioni di interesse comune vada premiata.

Pertanto chiediamo pubblicamente all’amministrazione comunale di stanziare ulteriori fondi, oltre quelli minimi previsti dall’art. 6 della LR 5/2014 e già destinati a questa iniziativa, a coprire il finanziamento di tutte le proposte ritenuti ammissibili per la democrazia partecipata 2019.

Siamo certi che l’amministrazione comunale voglia accogliere positivamente la nostra proposta dato che:
– una buona amministrazione, vicina ai cittadini, dovrebbe essere attenta alle loro istanze e alle istanze di associazioni e comitati che propongono come meglio destinare parte del bilancio ad iniziative di interesse comune, e tutte le 13 proposte perseguono questo obiettivo;
– una buona amministrazione è pronta ad investire parte del bilancio comunale sui saccensi in iniziative di interesse comune: iniziative dei saccensi per i saccensi. E’ infatti l’occasione per dimostrare che non solo si trovano fondi (ben 14.000 euro) per lo “straniero” delle “Vie dei Tesori” ma se ne trovano anche di più se le iniziative sono portate avanti dai saccensi.

Infine, una buona amministrazione non può ricordarsi delle minoranze in consiglio comunale solo nel “momento del bisogno”. A tali forze politiche vanno aperte invece le porte dell’amministrazione cittadina. Questa potrebbe essere una ghiotta occasione, per la giunta Valenti, per accogliere una proposta proveniente da una forza di minoranza politica e per finalmente dare ascolto alla voce di cittadini e associazioni.

Noi siamo pronti a scommettere che neppure questa volta saremo ascoltati. Con buona pace di chi ha avanzato le 13 proposte, molte delle quali, per scelta assolutamente politica, non saranno finanziate.

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