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CRISI POLITICA: “SI SONO INFILATI IN UNA SELVA OSCURA”

Le dimissioni di Calogero Segreto di una settimana fa hanno aperto le porte alla crisi politica all’interno della maggioranza. “Una fase buia, preoccupante, più seria rispetto alle precedenti”, sottolineano i consiglieri comunali del centrodestra e il consigliere indipendente Cinzia Deliberto.

E in questa fase buia, i consiglieri comunali aggiungono che “nel frattempo il primo cittadino, per impegni istituzionali, si sposta da Arezzo a Roma seguendo, probabilmente, il fracasso politico dal suo smartphone”.

“Nessuno fa il primo passo”, sostengono gli autori della nota stampa evidenziando la divisione dei campi di battaglia: “da un lato il Sindaco ed il Pd, dall’altro la componente di Italia Viva. Chi la spunterà?”

E mentre la coalizione che ha vinto le elezioni ma che ha perso la maggioranza in Consiglio comunale, “all’angolo del ring, ferma, attonita, in attesa e malnutrita si trova una Signora di nome Sciacca che attende, in silenzio, che qualcuno si prenda cura di lei. Attende, attende ed ancora attende”.

Facendo riferimento alla riunione di ieri sera, convocata dal sindaco alla quale hanno partecipato i consiglieri della coalizione che sostiene Valenti, chiosano che “non è bastata una riunione di tre ore per trovare una soluzione. Gli accadimenti potrebbero aver messo in difficoltà entrambe le parti. Chiunque dei due cederà dovrà spiegarlo all’intera città”, scrivono il centrodestra e l’indipendente Deliberto.

Secondo loro, “questo bailamme potrebbe presagire una nuova competizione elettorale all’orizzonte, creando panico e scompiglio in chi oggi dovrebbe tenere le redini della citta? Se cosi fosse si è solo perso tempo. Tanto tempo perso nei confronti di una città intera che non sa più in quale lingua esternare la propria delusione, il proprio disappunto”.

“Siamo davanti al manifesto palese di una sconfitta, di una matassa difficile da sbrogliare, di una paura che potrebbe spingere tutti a rimuovere con un colpo di spugna quanto accaduto in questi giorni. La spugna, probabilmente, questa volta, non servirà a nulla. Forse la politica dimostrerà, ancora una volta, la sua più tragica caratteristica: la metamorfosi”.

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