Site icon Corriere di Sciacca

“Consortile”, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Nasce con 35 Comuni anziché 43: non ci sono i “ribelli”

PROVINCIA DI AGRIGENTO. A riempirsi la bocca con “acqua pubblica” è facile per taluni. Troppo. Nei fatti seguitano, tuttavia, a fare di testa propria. L’Azienda Speciale Consortile, tanto invocata e indicata come la soluzione migliore per offrire un servizio idrico che sia efficiente ed economico (tutti elementi con tanto di punto interrogativo considerato che nessuno conosce il Piano finanziario, quanto sarà la tariffa, quanto dovrà conferire ogni Comune per far fronte agli impegni di gestione), nasce monca. La solita storia che continua mandando in aria “l’unicità” dell’ambito.

La “Consortile” sarà costituita da 35 Comuni anziché 43. Mancano all’appello i “ribelli”, cioè quegli 8 Comuni che hanno deciso di gestire in house il servizio, nonostante si sia di fronte alla costituenda “consortile” che è un soggetto giuridico totalmente pubblico. Con lettera dell’1 dicembre 2020 (prot. 3472) il direttore f.f. dell’Ati idrica di Agrigento ha inviato ai 35 sindaci l’importo ce ogni singolo Comune dovrà versare per il capitale sociale di 20.000 euro (un colosso dell’acqua che ha un capitale di una società che vende noccioline).  Dunque, l’Ati di Agrigento ha già deciso che gli 8 Comuni hanno tutti gli elementi, quali le fonti idriche particolarmente pregiate, per poter “staccarsi” dalla nascente “consortile”. Viene meno, dunque, il principio dell’unicità d’ambito, tanto declamata dalla legge. Nella “consortile” non fanno parte Alessandria della Rocca, Burgio, Bivona, Cammarata, Cianciana, Menfi, Santa Margherita Belice e Santo Stefano Quisquina.

Certo, un merito agli 8 sindaci che hanno deciso di andare avanti da soli bisogna darlo: evitano di creare ai propri Comuni quel percorso finanziario ad alto rischio che lòa consortile comporta. Insomma, hanno lasciato agli altri 35 la patata bollente, della quale ne parleremo più avanti nel tempo, ma non troppo avanti. Di solito, i nodi vengono sempre al pettine. E gli 8 sindaci “ribelli” lo sanno bene e si sono “parati”.

Filippo Cardinale

Queste le quote per i 35 Comuni:  Quote-Consortile

Exit mobile version