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“CHE FINE HANNO FATTO I DISPENSER PER CANI E GATTI ?”

Gli animali lottano ancora per la sopravvivenza e io non sono stata ancora convocata per la collocazione dei dispenser”.

A parlare è Antonella Baldassano, uno delle più determinate volontarie animaliste della città di Sciacca, in prima linea in occasione della strage di Muciare e poi promotrice della raccolta di fondi per l’acquisto di dispenser da sistemare in diversi punti della città per sfamare cani e gatti randagi. Quella idea venne accolta favorevolmente dal sindaco Francesca Valenti e dall’allora assessore Paolo Mandracchia. Alla Baldassano era stato dato appuntamento a dopo l’estate. Ma nessuno l’ha ancora chiamata per la riunione promessa, nel frattempo Mandracchia non è più assessore e rimane il problema dei randagi che, senza cassonetti della spazzatura in giro per la città, non trovano più resti di cui sfamarsi.

Quando tolsero i cassonetti il mio pensiero andò ai numerosi randagi, cani e gatti, che non avrebbero trovato di che sfamarsi – dice oggi Antonella Baldassano – così mi venne in mente di fare una raccolta per acquistare dei dispenser cibo/acqua da collocare in alcuni punti della città, cui seguì il consenso dell’amministrazione. Ma non è successo più nulla, non sono stata convocata e gli animali lottano per la sopravvivenza. Animali ridotti uno scheletro, animali morti di stenti. Cittadini che cercano di sfamarli e si vedono osteggiare dai soliti intolleranti che non sanno che vietare di dar da mangiare a un randagio, per legge, è illegittimo. Ora, una città civile può permettere che i suoi randagi muoiano di fame ? O deve vincere, come sempre, l’inciviltà ?

Giuseppe Recca

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