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CENTRODESTRA: “ECCO PERCHE’ LA TARIFFA DELL’ACQUA E’ ALTA”. LA ROCCA: “NO A STRUMENTALIZZAZIONI SU COMMISSARIAMENTO ATI”

E’ scoppiata una diatriba politica-familiare tra il centrodestra e i sindaci di Sciacca e di Santa Margherita Belìce sull’audizione, avvenuta nei giorni scorsi, della Commissione Sanità dell’Assemblea. Tutti gli attori del tema erano presenti ad esclusione dell’attore principale, l’ATI, l’organo sovracomunale che ha il diretto rapporto con la Girgenti Acque.

Abbondano, adesso, i comunicati stampa, ma anche le repliche su Facebook, da parte politica. Al primo comunicato del centrodestra ha risposto il sindaco con un’intervista rilasciata all’emittente Rmk, poi il sindaco di Santa Martgherita Belìce sul suo profilo Facebook. Oggi un contro comunicato stampa da parte del centrodestra. Riteniamo che la vicenda stia deragliando dai binari sui quali viaggiano i temi urgenti e importanti della città, e non intendiamo fare da cassa di risonanza a diatribe che sfociano nell’ambito politico-familiare su argomenti dei quali i cittadini non avvertono necessità.

Un passaggio, però, riteniamo sia interessante e che emerge dal comunicato stampa di oggi del centrodestra. E cioè il tema della tariffa. “La verità- scrive il centrodestra- è che il disequilibrio che ha portato i nostri concittadini a pagarle così alte, è dovuto esclusivamente alla particolarità tutta agrigentina di comuni che non hanno consegnato le reti. Su questo tema ad oggi nulla è stato fatto per ottenerne la riduzione”.

“Quando si creò l’ATI – continua la nota- i sindaci consegnatari delle reti, hanno più volte evidenziato il problema relativo alla circostanza che la tariffa che veniva sostenuta dai comuni era una tariffa molto onerosa, anche perché non tutte le fonti di approvvigionamento della provincia di Agrigento erano utilizzate nel principio della solidarietà che avrebbe dovuto presiedere al lavoro dall’ATO prima e dell’ATI poi. Le fonti dei Comuni non consegnatari servivano esclusivamente ai Comuni non consegnatari e quindi non all’intero territorio. Questo chiaramente determinava un incremento tariffario perché Girgenti Acque doveva acquistare l’acqua da “Sicilia Acque” quando invece se avessimo avuto tutte le fonti di approvvigionamento della provincia di Agrigento il costo poteva calare almeno del 40%, questo sulla base di uno studio che è agli atti dell’ATI. Durante le assemblee dell’elezione del presidente dell’ATI i Comuni non consegnatari, compreso quello di Santa Margherita,  hanno creato un cartello ed hanno eletto un presidente che fosse non consegnatario in modo tale che nessuno potesse mettere in discussione il fatto che questi potessero gestire il “sistema dell’acqua” nei propri Comuni”.

Oggi, il presidente della Commissione Sanità dell’Ars, il deputato Margherita La Rocca Ruvolo, interviene per sedare un’altra polemica scoppiata sui social, ma anche da parte di comitati che sostengono “l’acqua pubblica”. Polemica basata su voci di commissariamento dell’Ati.

“La commissione Salute dell’Ars, per il suo ruolo istituzionale e per il suo prestigio, resta fuori da qualsiasi polemica tra associazioni e non si presta a strumentalizzazioni di nessun tipo”, dichiara Margherita La Rocca Ruvolo, a proposito della depurazione delle acque reflue nell’agrigentino di cui si è discusso nei giorni scorsi in un’apposita audizione convocata “esclusivamente al fine di capire se il malfunzionamento dei depuratori possa avere ripercussioni sulla salute dei cittadini”.

“Di questo abbiamo parlato e solo questo – aggiunge La Rocca Ruvolo – è lo scopo della commissione Salute dell’Ars che, dando voce a tutti gli attori coinvolti, si occupa soltanto di sanità e di servizi sociali e lascia ad altri gli interventi e le prese di posizione su questioni che non le competono. La questione del commissariamento dell’Ati Agrigento, che sta animando le cronache in alcuni casi con ricostruzioni fantasiose, scorrette e prive di fondamento, non è stata trattata – puntualizza il presidente della commissione Salute dell’Ars – perché non all’ordine del giorno e pertanto fuori luogo”.

Filippo Cardinale

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