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CASA ANZIANI, AFFIDAMENTO OK. MA COMUNE RITARDA PAGAMENTI

Si chiude la vicenda relativa all’affidamento della gestione della casa per anziani della Perriera. La Commissione esaminatrice si è riunita nei giorni scorsi e ha verificato la completezza dei documenti richiesti dal bando. Arriva, dunque, il disco verde per l’affidamento definitivo. Da ricordare che al bando ha partecipato solamente la cooperativa Arcobaleno. Nel precedente bando giunsero al Comune due offerte di cooperative del trapanese ma poi non consegnarono documenti mancanti e che la Commissione aveva richiesto dando alle stesse qualche giorno per espletare gli adempimenti.

Con l’affidamento della struttura alla cooperativa Arcobaleno – leader nell’erogazione di  servizi sociali, ma anche nella gestione della struttura dello Sprar, di competenza del ministero dell’Interno e che accoglie, forma e integra minori migranti non accompagnati- si chiude un capitolo lungo oltre tre decenni.

IL COMUNE RITARDA I PAGAMENTI. Non è tutto oro quello che luccica, però. Nel meccanismo dell’erogazione dei fondi destinati all’espletamento dei servizi che la cooperativa Arcobaleno eroga c’è qualcosa che ha creato e continua a creare inceppamento al regolare e costante funzionamento dell’iter amministrativo.  I fondi non sono comunali, ma vengono erogati dall’Inps che con puntualità mensile accredita le somme sul conto corrente della Tesoreria Comunale. Dunque, il meccanismo contabile dovrebbe essere fluido. Un ufficio comunale è preposto alla rendicontazione, la ragioneria comunica l’avvenuto accreditamento a tale ufficio, che provvede alla determina di liquidazione. L’iter dovrebbe chiudersi con una tempistica regolare e costante.

Questo meccanismo semplice riesce, tuttavia, a complicarsi e ad accumulare da sempre debito del Comune nei confronti della cooperativa Arcobaleno. Somme che lievitano di diverse centinaia di migliaia di euro. La cooperativa ha spesso protestato in modo plateale. E’ ovvio che qualsiasi imprenditore in tali condizioni incontra difficoltà nel far girare la propria struttura, specie se a farla funzionare c’è il lavoro di decine e decine di lavoratori.

La nuova amministrazione comunale, carica di buona volontà, per non proseguire in questo percorso astruso e complesso, dovrebbe scandagliare tale vicenda, ma anche quelle simili e che riguardano altre realtà produttive. Capire perché in presenza di disponibilità di somme che provengono da altri enti, esse non vengono erogate in tempi ragionevoli e stabiliti contrattualmente. Insomma, si deve fare ciò che non si è fatto fino ad oggi: scandagliare la filiera amministrativa-burocratica e trovare l’imbuto che fa da freno al regolare adempimento dei doveri verso chi eroga servizi alla città.

Già risolvere questa “strettoia” sarebbe un segnale di cambiamento. Anche perché nella valutazione annuale delle prestazioni dei dirigenti risulta sempre l’eccellenza, il massimo degli obiettivi. C’è qualcosa che, alla fine, non torna. Un argomento che tempo fa fece emergere l’allora consigliere comunale Mario Turturici. Sembrò avesse toccato l’intoccabile. Fu lasciato solo da chi aveva potere di governo e l’argomento fu sepolto, come gli indiani facevano con l’ascia in tempo di pace.

Filippo Cardinale

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