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CANSALAMONE, M5S: “PONTE A RISCHIO, MA IL SINDACO VUOLE SPRECARE 400 MILA EURO PER UNA SOLUZIONE INSICURA”

“Una soluzione tampone, la solita pezza, dal costo di 400.000 euro, per aprire il ponte Cansalamone solo due anni per poi richiuderlo nuovamente. E’ questo ciò che vorrebbe fare il Sindaco. A che scopo? Forse per riscuotere subito un consenso politico che dalle elezioni ad ora è pari a zero?”
Inizia con un interrogativo la nota del M5S sulla lunga vicenda che riguarda il viadotto Cansalamone.
Il deputato regionale di Sciacca, Matteo Mangiacavallo, la deputata alla Camera Caterina Licatini (componente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici), coadiuvati dall’ingegnere Matteo Accardi hanno incontrato il Commissario per la prevenzione al dissesto idrogeologico, ingegnere Maurizio Croce.
Dal settembre 2016 sono stati assegnati con il “Patto per la Sicilia” circa 2.9 milioni di euro alla Struttura Commissariale Dissesto Idrogeologico per provvedere all’adeguamento statico e sismico del ponte Cansalamone.  Si tratta di un intervento che risolve definitivamente la vicenda del viadotto Cansalamone.
“L’amministrazione Valenti- attacca il M5S- preferisce inseguire un’ipotetica soluzione tempone ma altamente insicura di una riapertura, piuttosto che occuparsi di restituire alla città un’importante arteria di collegamento, sicura e affidabile”.
Il M5S porta alla luce che la relazione dei tecnici incaricati per la valutazione delle condizioni statiche e sismiche del ponte Cansalamone, “lautamente retribuiti prelevando circa 40.000 euro dalle casse comunali, “certifica in maniera inequivocabile la presenza di numerose criticità di natura statica e sismica”.
Per il M5S, la relazione ribadisce “che il ponte Cansalamone necessita di un intervento esteso e globale prima di poter essere riutilizzato in normali condizioni di sicurezza e per un transito regolare. Gli stessi tecnici, inoltre, rilevano ulteriori vulnerabilità rispetto a quelle presenti o a quelle note, la cui risoluzione richiederà, probabilmente, altre somme rispetto a quelle disponibili presso il Commissario di Governo”.
“Lo stesso commissario Croce-continua il M5S- ha manifestato preoccupazione per le criticità del ponte e dubbi fondati su un’apertura temporanea, ma ha affermato che esistono nuovi fondi per finanziare una soluzione per la riapertura definitiva dello stesso”.
Poi il M5S pone alcune domande: perché il Sindaco, considerata la disponibilità economica della Struttura Commissariale Dissesto Idrogeologico, non ha sollecitato l’esecuzione dei lavori per una soluzione definitiva di riapertura del ponte Cansalamone? E’ vero che il Sindaco vuole spendere circa 400.000 euro per aprire il ponte ad una sola corsia per soli due anni, non risolvendo le vulnerabilità sismiche, allo scadere dei quali si dovrà nuovamente richiudere e durante i quali l’utilizzo del ponte sarebbe comunque rischioso? E’ intenzione dell’amministrazione continuare a sperperare denaro pubblico attingendo alle casse comunali per pagare professionisti incaricati ed erodendo l’importo di 2.9 milioni di euro  per l’esecuzione di opere, probabilmente, non funzionali ad una soluzione definitiva? Il sindaco Valenti, considerati i numerosi studi commissionati da questa e dalle precedenti amministrazioni, conosce i costi per l’esecuzione di un intervento definitivo sul ponte?”
“Ancora una volta, purtroppo, dobbiamo rilevare la mancanza di una progettualità a lungo termine della giunta Valenti e il continuare a perseguire, invece, il becero consenso politico calpestando i diritti dei suoi cittadini e sperperando denaro pubblico”, conclude il M5S.
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