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BLITZ DEI ROS, DECAPITATO CLAN VICINO A MATTEO MESSINA DENARO. ARRESTATO ANCHE IL SINDACO DI CAMPOBELLO DI MAZARA

Carabinieri del Ros, dall’alba, sono impegnati in un’operazione mirata a stringere il cerchio attorno al superlatitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro. Sono finite in manette 11 persone, tra cui lo stesso sindaco di Campobello

 Secondo gli investigatori, la famiglia mafiosa di Campobello di Mazara, storicamente tra le più attive del mandamento di Castelvetrano, avrebbe mantenuto uno stretto collegamento con il boss superlatitante ”attraverso un pervasivo controllo del territorio”.

Le 11 persone destinatarie dell’ordinanza di custodia cautelare del gip di Palermo, tutte ritenute affiliate alla ‘famiglia’, sono accusate a vario titolo di associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni. Anche il sindaco di Campobello di Mazara, Ciro Caravù, in carica dal 2006, è indagato per associazione di tipo mafioso. Il sindaco di Campobello di Mazara è  indicato dagli inquirenti come ”l’espressione politica” delle cosche locali, e’ sempre stato in prima fila nelle iniziative antimafia. Come l’inaugurazione di un centro dell’Avis, avvenuta un anno fa su un fondo confiscato al boss Nunzio Spezia. Alla guida di una giunta di centrosinistra, vicino al Pd, Carava’, e’ stato eletto sindaco nel 2008 e confermato nel 2011.

“Plauso alle forze dell’ordine e alla magistratura per l’ennesimo colpo assestato a Cosa nostra nel Trapanese. Occorre proseguire in questa azione di contrasto potenziando i controlli tanto nelle pubbliche amministrazioni quanto in settori strategici dell’economia”. Lo afferma Giulia Adamo, capogruppo dell’Udc all’Ars, commentando l’operazione dei carabinieri dei Ros a Campobello di Mazara. “Il blitz odierno – afferma Adamo – ha smascherato quel rapporto tra mafia e politica che da decenni mortifica il nostro territorio. La nuova Udc proprio a Campobello di Mazara aveva iniziato quel percorso di affrancamento da logiche dal sapore clientelare e mafioso. Grazie anche alla forza e alla determinazione della coordinatrice del partito Paola Scontrino, in occasione delle amministrative l’Udc aveva scelto di non sostenere l’attuale maggioranza, non dando l’appoggio anche nella fase del ballottaggio. Le notizie apprese oggi confermano che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta. Il blitz – prosegue Adamo – ha rivelato anche la gestione occulta, da parte di Cosa nostra, di società ed imprese in grado di monopolizzare il mercato olivicolo ed altri settori dell’economia. Abbiamo più volte all’Ars, in commissione antimafia e attraverso la sottocommissione che presiedo, sollevato il problema ed evidenziato le criticità di un sistema che abbiamo definito vizioso e su cui bisogna concentrare l’azione di contrasto”.

Redazione Corriere

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