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BIOGAS: MENTRE A SCIACCA SI DISCUTE, AD AGRIGENTO HANNO RILASCIATO LE AUTORIZZAZIONI. ECCOLE

Abbiamo già, sul nostro giornale, pubblicato alcuni dettagli con l’intervista all’ingegnere Mario Di Giovanna. Ieri sera si è svolta una seduta consiliare tra i cui punti vi era proprio la questione dell’impianto biogas che sorgerà in contrada Scunchipani. Alla seduta hanno assistito anche una folta delegazione dei residenti e degli operatori della pregevole contrada, polmone verde di eccellenza del territorio.

Tutti gli interventi dei consiglieri comunali miravano ad avere chiarimenti, notizie. Anche l’Amministrazione comunale ha dichiarato che non ha idea del progetto, ribadendo che nessun documento giace negli uffici comunali.

Il nostro compito di giornalisti, e la vocazione del Corrieredisciacca.it, a ficcare il naso molto dentro i fatti, ci porta a scoprire dettagli e documenti che altri, come approvato ieri sera in un documento all’unanimità dal Consiglio comunale sono alla ricerca di “indizi”.

Ne abbiamo parlato con l’ingegnere  Mario Di Giovanna che ci ha fornito interessanti lumi.

Allora, ingegnere, come stanno i fatti?

“Sono stato incuriosito dall’intervento del consigliere Frigerio, le cui conclusioni presupponevano che, contrariamente a quanto dichiarato, ad oggi in realtà l’impianto per grandi linee fosse stato autorizzato. Ho quindi effettuato una ricerca nell’albo del Libero Consorzio di Agrigento e con grande sorpresa ho trovato ben due determine, relative ad un procedimento di Autorizzazione Unica Ambientale, che in più fasi con l’esplicito assenso dell’Ufficio Tecnico Comunale di Sciacca hanno autorizzato, da un punto di vista ambientale l’impianto”.

Ci spieghi meglio a beneficio dei nostri lettori.

“La richiesta di AUA al Comune di Sciacca è stata presentata dalla My Ethanol srl il 26/04/2017. La determina principale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento è la n. 1807 del 27/10/2017 che acquisiti una serie di pareri, compreso quello positivo del SUAP di Sciacca n° 6996 del 18/09/2017, proponeva la determinazione positiva con prescrizioni per il successiva A.U.A. che sarebbe stata rilasciata dal SUAP di Sciacca il 15/11/2017 con provvedimento n°800/2017.

Quindi il Comune di Sciacca aveva conoscenza.

“Si, almento almeno per quanto riguarda gli Uffici Tenici Comunali, era pienamente cosciente della volontà de parte del gruppo Moncada, di produrre biogas nel proprio impianto avendo rilasciato esso stesso l’Autorizzazione Unica Ambientale necessaria all’esercizio”.

Una vicenda, comunque, non semplice.

“La vicenda burocratica è in realtà più complessa perchè dopo l’A.U.A. rilasciata dal comune di Sciacca il 15/11/2017, la My Ethanol srl, titolare dell’impianto chiede al comune di Sciacca e al libero Consorzio di Agrigento, ed ottiene, una modifica del materiale in ingresso all’impianto, vedasi a proposito la determina n°2094 del 4/12/2018 e il parere .S.A.P del Comune di Sciacca del 6 Agosto 2018. Dalla documentazione ricavabile dal sito possiamo finalmente vedere la relazione tecnica con la descrizione dell’impianto”.

In realtà è una distilleria, ma…

“In realtà l’impianto continua ad essere una distilleria, quindi con ingresso matrici vegetali zuccherine con gli scarti di lavorazione sottoposti ad un processo anaerobico di fermentazione con produzione di biogas che viene poi bruciato sul posto. Le matrici vegetali in ingresso erano nella prima versione dell’impianto melasso di Barbabietole, vinacce e  mastazzo di agrumi. Nella seconda fase dell’autorizzazione, del dicembre del 2018 il pastazzo di agrumi e il melasso di barbabietola vengono sostituiti con “materie cellulosiche di origine non alimentare” definite all’art. 2 comma i lettera q-quinquies del Dlgs 03/03/2011 n. 28. Nel dettaglio si tratta di “materie prime composte principalmente da cellulosa ed emicellulosa e aventi un tenore di lignina inferiore a quello delle materie lignocellulosiche. Comprendono residui di colture alimentari e foraggere (quali paglia, steli di granoturco pule e gusci), colture energetiche erbacee a basso tenore di amido (quali loglio, panico verga, miscanthus, canna comune e colture di copertura precedenti le colture principali ed ad esse successive), residui industriali (anche residui di colture alimentari e foraggere dopo che sono stati estratti gli oli vegetali, gli zuccheri, gli amidi e le proteine) e materie derivanti da rifiuti organici”;

Cioè?

“Francamente vuol dire tutto ed il contrario di tutto, mi sorprende che gli uffici non abbiano chiesto cosa effettivamente vogliano trattare, anche perché non sono molti i rifiuti organici a alto tasso zuccherino che possono produrre alcol. Sorprendono inoltre , almeno non sono chiare ad una prima lettura le quantità in gioco. Intanto la produzione di biogas a pag. 32 viene fissata in 250 Nm3/h dal sito della Moncada si legge 500 m3/h.

Le quantità di rifiuti trattati, si legge sempre a pagina 32,  dovrebbero essere di 1.100 tonnellate/mese che su base annua sono 13.200 tonnellate, un numero elevato ma paragonabile ai rifiuti trattati dal centro di compostaggio di Sciacca. Sempre nella stessa pagina però dallo schema dell’impianto si legge, “Vinacce in ingresso 44.880 tonnellate/mese” ed ancora nelle pagine successive “Melasso 4752 t/mese”, pastazzo 31.680 tonn/mese” che sono quantità che sarebbero molto grandi su base annuale, su base mensile sono enormi.

Perchè è fondamentale un incontro con l’imprenditore Moncada?

“Altre perplessità sorgono nella lettura e dimensionamento delle quantità trattate di gas è per questo che è fondamentale un incontro con Moncada per chiarire tutti questi dubbi sul progetto, naturalmente col rammarico che questa fase di chiarimento e concertazione sarebbe dovuta avvenire prima che il comune di Sciacca rilasciasse le relative Autorizzazioni ambientali, in questa fase infatti rimane poco da fare”.

Filippo Cardinale

ECCO I DOCUMENTI CHE IL CORRIEREDISCIACCA METTE A DISPOSIZIONE

SU_DET_DETE_2094_2018

SU_DET_DETE_1807_2017

 

 

 

 

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