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BIBLIOTECA, SALOMONE: “CON IL SINDACO MAI NESSUN INCONTRO. TROPPE FANTASTORIE IN GIRO” (fotogallery)

Sulla vicenda che riguarda la biblioteca, ed in modo particolare la dottoressa Elina Salomone rimossa dall’incarico di responsabile dal sindaco, pare ci sia una sorta di tabù da parte dell’attuale Amministrazione comunale. Una lotta che si acuisce con la sospensione dall’incarico di responsabile dello sportello antiviolenza, poi ripristinato nelle settimane scorse.

Lo scorso 31 maggio, abbiamo pubblicato un elenco da parte della Regione Sicilia. Per l’assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione Pubblica, la dottoressa Salomone Angiolina Rosaria, meglio conosciuta come Elina, è in possesso di titoli idonei e la qualifica idonea nella graduatoria del concorso per titoli a 42 posti di Dirigente Tecnico Bibliotecario. Concorso bandito in seguito al Decreto del Dirigente Generale del 28 settembre 2011.

Il sindaco, invece, da dichiarazioni rilasciate, ritiene la Salomone con zeru tituli, prendendo in prestito l’espressione del mister José Mourinho. In verità, il sindaco non ha mai convocato la Salomone con il risultato che ha palesato una sorta di guerra personale con l’ex responsabile della biblioteca.  “La biblioteca diventata oggetto di Gossip è una cosa che ferisce”, dichiara Elina Salomone al nostro giornale.

La biblioteca si trova in stato di degrado. Come mai?

“Può essere , non lo so. E se così fosse mi dispiacerebbe moltissimo. E’ stata riportata una foto che si riferisce al magazzino di Sant’Anna. Molto probabilmente, c’è chi non ha mai visto la biblioteca. Almeno com’era fino a qualche mese fa: ordinata e in perfette condizioni. Certo non posso sapere cosa stia succedendo adesso”.

Risaliamo al momento dell’affidamento dell’incarico a lei

“Quando, qualche anno fa, mi è stato dato l’incarico di responsabile della biblioteca, ho trovato una situazione di assoluto degrado: sporcizia, libri non catalogati, reperti mai registrati. Ma di ciò esiste una fitta corrispondenza, corredata di foto, inviata all’Amministrazione del tempo. Ci sono voluti due anni di lavoro per riportarla ad una condizione dignitosa. Ma questo lo sanno i volontari che mi hanno aiutato, i colleghi che mi hanno letteralmente visto” fare le pulizie”, gli operai che caricavano e scaricavano interi camion di immondizia, la Soprintendenza che, su mia richiesta, è intervenuta a catalogare ciò che era stato ritrovato e che in precedenza non era mai stato registrato ( monete antiche, fucili, anfore depositate in bagno etc…) Ma anche di questo esiste un dossier fotografico”.

La biblioteca con la sua direzione ha vissuto una rinascita

“Ho fatto tutto questo per amore per la cultura e passione per i libri. E per dovere. Ho avuto riscontri più che positivi dalla città e tanto mi è bastato. Le manifestazioni culturali, alle quali hanno partecipato alte professionalità, la presenza di moltissimi giovani, la ricchezza umana dentro la biblioteca bastava a compensare il lavoro”.

E il trasloco?

“Il trasloco si è reso necessario per due motivi. Il primo, le condizioni strutturali del vecchio sito, certificate dall’Ufficio tecnico: umidità, tetto pericolante, impianti elettrici vetusti e pericolosi); il secondo al pericolo di perdere il finanziamento ottenuto, per il Sant’Anna, proprio per una nuova biblioteca. Per la mancanza di risorse , il trasloco è stato avviato con mezzi di fortuna, con l’aiuto di volontari e di gente di buona volontà e bloccato, subito dopo, perché la Soprintendenza ha imposto l’uso di mezzi adeguati. Di ciò ho dunque fatto richiesta all’Amministrazione ma non ho avuto alcun riscontro”.

Nessun contatto con l’Amministrazione comunale?

“Mi sarebbe piaciuto molto avere un dialogo con l’Amministrazione per rilanciare la biblioteca e fare del Sant’Anna un polo culturale, ma nessuno mi ha mai chiesto cosa stessi facendo. D’altra parte nessuno mi hai mai detto che stavo lavorando male né mi è stato chiesto il resoconto del mio lavoro. Non so ancora perché mi è stato tolto l’incarico: ho saputo dai media che la motivazione fosse la mia laurea in psicologia”.

Cosa ricorda, in particolare, del periodo in cui ha retto la biblioteca?

“Ho avviato la catalogazione informatica, registrando oltre 5000 testi utilizzando un programma elaborato in “modalità casalinga.”  E questo perché non ho potuto utilizzare il sistema SBN per mancanza di rete internet. Ho sistemato i libri che sono riuscita a portare. Ho pulito, catalogato, sistemato”.

Sulla vicenda è calato un silenzio assurdo, un tabù

“Chi ha ragione su chi? Amo la biblioteca e stavo facendo di tutto perché diventasse un centro culturale. Non è stato possibile. Auguro a chi verrà la stessa volontà mia e un buon lavoro. Non ho mai litigato con nessuno, meno che mai con il sindaco con il quale non ho mai avuto il piacere di confrontarmi personalmente e con il quale non ho mai parlato sulla questione biblioteca. Ho parlato con altri componenti dell’Amministrazione chiedendo aiuto, ma invano. Mi auguro che vogliano aiutare chi prenderà il carico della biblioteca perché è un vero peccato che un’istituzione così sia diventata oggetto di polemiche politiche e personali”.

Filippo Cardinale

 

Le foto qui sotto ricordano momenti di alta vitalità della biblioteca con la gestione di Elina Salomone. Attività che che hanno coinvolto tanti giovani

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