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BELLANCA: “L’AZZERAMENTO SOLO UNA QUESTIONE POLITICA”

Dopo parecchi giorni dalla revoca della delega di assessore, Filippo Bellanca ha indetto la conferenza stampa per narrare la vicenda politica. Parte da tre mesi fa, “dopo tante pressioni”, specie dal referente politico del mio ex gruppo, mi sono dimesso da consigliere comunale.

“Un errore grosso soprattutto perchè non ho consultato i miei amici”. C’era un accordo che prevedeva, con la delega di assessore, di fare spazio a chi non era stato eletto”.

“Le dimissioni sono nate dopo le dovute garanzie da parte dei consiglieri comunali del mio gruppo e del sindaco. Così non è avvenuto, io con lealtà mi sono dimesso da consigliere, altri no. Altri avrebbero dovuto mantenere l’impegno”.

“Chi mi conosce, sa la mia lealtà nei confronti del gruppo politico, anche nei momenti più difficili che si sono attraversati”. “L’azzeramento da parte del sindaco è un problema politico e si evince dalla delibera. Il sindaco dice che andavamo bene, si era lavorato, ma per fini politici doveva azzerare”.

Filippo Bellanca fa riferimento alla legge elettorale che impone la nomina del 50% degli assessori durante la campagna elettorale. Il sindaco vince anche per la composizione della compagine”. “Io avrei preferito fare il consigliere comunale, ruolo di alta dignità e di rispetto nei confronti degli elettori”.

“Non avevo conti aperti con nessuno, ho partecipato attivamente alla composizione della lista arricchendo la lista Sciacca Democratica. Se c’è una resa dei conti, qualcuno deve dedurre la conseguenza di quello che è successo”.

Per Filippo Bellanca, il centrosinistra “dipende dai referenti politici. Il risultato, certamente, non è roseo considerato il punto in cui si è arrivati”.

Bellanca fa riferimento al gruppo consiliare di sciacca Democratica e sottolinea che esso “ha il compito di sostenere il proprio assessore. La cattiveria sta nel fatto che il silenzio e l’ammutinamento nasce dopo tre mesi dalle mie dimissioni di consigliere comunale. E’ evidente che si tratta di un disegno politico per farmi fuori”.

“Mai avuto una riunione di assessori da parte del sindaco per parlare dei temi della città, solo per approvare le delibere necessarie”. Duro quanto osserva Bellanca, specie dopo che la Valenti “adesso parla di squadra”.

Per quanto riguarda le deleghe che il sindaco ha detenuto, Bellanca chiosa come “un sindaco di una città come Sciacca non può immaginare di occuparsi di temi quali la cultura, le terme, il bilancio, lo sport”.

Bellanca smentisce il sindaco Valenti e ribadisce che “non è vero che gli assessori non comunicavano con i consiglieri comunali”, e dice “il falso quando ci descrive come una non squadra”.

Per quanto riguarda il rapporto politico, ma anche amichevole, con Cusumano, Bellanca evidenzia “la profonda amarezza”. “Io non ho fatto scelte diverse rispetto agli obiettivi politici, nè qualcuno di Sciacca Democratica può dichiarare che io abbia espresso volontà di scelte diverse”.

Bellanca esprime delusioni rispetto al rapporto con gli alleati: “Dopo l’avvenuta revoca della delega assessoriale, del mio gruppo, escludendo la Gulotta, nessuno si è fatto sentire, nè del Pd”.

L’ex sindaco ribadisce che con Mandracchia “non ci sono state scintille”. Per quanto riguarda il futuro politico, Bellanca si limita a dire che “desidera essere utile per la città”.

“Tantissime persone mi hanno espresso solidarietà e amicizia”, sottolinea Bellanca.

Filippo Cardinale

 

 

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