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BARBARI D.O.C.

Troppo spesso si imputano colpe per disfunzioni e disservizi agli amministratori comunali, alla politica in genere. E’ il, caso, invece, di prendere seriamente in esame l’aspetto sociologico e psicologico che è costantemente presente nella nostra città, occupando anche un ruolo predominante rispetto alla normalità di una città dove è presente il rispetto del bene comune, del vivere in modo civile.

Perché nella nostra città vive un sentimento acceso di ostilità, disprezzo, malevolenza, rancore, astio? Ci sarà una motivazione che rende pari ai barbari tanti saccensi amanti del non rispetto delle regole. Eppure, tanti di loro sono, senza dubbio, i primi a criticare che la città è sporca, che sembra terzo mondo, e via dicendo.

Possibilmente sono gli stessi barbari D.O.C. che, impunemente, hanno abbandonato i rifiuti ingombranti all’interno di un convogliatore di acque piovane. Una mentalità barbara che offende il decoro della città, maltratta l’ambiente, mette a rischio l’incolumità pubblica. Perché solo un barbaro deficiente può ostruire un canale dove scorre l’acqua piovana, con il rischio, poi, di non fare defluire le stesse acque e creare danni a cose e persone.

Non c’è, e non ci può essere, una spiegazione logica. C’è semplicemente da considerare che esiste una larga sacca di barbari convinti che in questa città tutto è possibile fare. Molto semplicemente perché non ci sono controlli. Ma che razza di città è se a far rispettare le elementari regole del civile vivere bisogna prendere il bastone?

Il termine pacificazione, solitamente, è preso in prestito dalla politica. Nella nostra città, invece, il tema della pacificazione deve essere affrontato alle radici. Qui siamo di fronte ad un tema che riguarda l’educazione civica, il comune vivere, il rispetto del bene comune. E’ da qui che bisogna partire per un cambio di passo che conduca ad una significativa inversione culturale .

Sarebbe opportuno, inserire nell’agenda delle emergenze della città, tale tema. Magari costituendo un gruppo di lavoro, all’interno del Comune, che abbia come missione la diffusione di una cultura che metta al centro il rispetto verso il prossimo, il bene comune, la città stessa. Non è un lavoro facile, ma il rispetto delle regole del vivere comune deve essere una priorità da affrontare seriamente.

E se bisogna usare il bastone, lo si usi. Si dia la concreta percezione che questa città non è un Far West.

Filippo Cardinale

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