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“AZZERATI” UN ANNO DOPO. COSA FANNO GLI EX ASSESSORI

Un anno fa il sindaco Francesca Valenti azzerava la giunta e dava il via al progetto del cosiddetto “cambio di passo”. In verità l’azzeramento è stato varato in fasi diverse, si è passati dalle dimissioni volontarie di alcuni alla sostituzione con delibera di altri. Ma il 12 settembre 2018 è il giorno del provvedimento del sindaco che decideva, assieme ai partiti della sua coalizione, che la squadra che aveva scelto solo un anno prima conquistando la carica di primo cittadino non andava più bene per amministrare la città.

Inutile richiamare in questa sede la cronaca di quei giorni ed è inutile aggiungere che pur con la buona volontà degli attuali amministratori non c’è stata in questi ulteriori dodici mesi la sensazione che il cambio di passo ci sia stato. iesti a si parla dell’ingresso di due nuovi assessori, così come prevede la legge, due nuove figure che aiuteranno gli attuali cinque ad alleviare il peso di tante deleghe, aspetto questo non trascurabile quando non si svolge il ruolo di amministratore a tempo pieno.

Ci siamo chiesti oggi cosa hanno fatto in questo anno di lontananza dal Comune i cinque “azzerati”. E siamo andati a cercarli, per sapere cosa fanno e le loro impressioni politiche. Ci ha accompagnati la vignetta del bravo Francesco Recca.

 ANNALISA ALONGI: “Ancora oggi non riesco a comprendere quello che è accaduto un anno fa. Io ero stata chiamata e nominata dal sindaco quale assessore di fiducia, di sua scelta. Ho ripreso a pieno la mia attività da avvocato. Se penso ad un anno fa, avverto un sentimento di stupore e delusione. Ho lavorato tanto, su sei milioni di euro di finanziamenti tre portano la mia firma su diversi progetti quali l’Inveges, la riqualificazione del Pallone Tenda, l’uso del bene confiscato alla mafia in via Caricatore, diversi finanziamenti sono stati mirati alla verifica sismica delle scuole. Credo che nell’azzeramento sia prevalsa una logica dettata da fatti partitici e politici”.

GIUSEPPE NERI: “Sono lontano dalla politica da un anno e mi sono gettato a pieno ritmo alla mia professione. Ancora a distanza di un anno non è stato possibile cogliere il significato dell’azzeramento. Avrebbe potuto avere un significato qualora i risultati successivi avessero dimostrato la nostra “incapacita”.

FILIPPO BELLANCA: “Sono impegnato con varie attività, ma tengo accesa l’attenzione sulla politica che resta la mia passione. Dopo un anno continuo ancora ad incontrare gente che mi manifesta vicinanza dopo quello che è successo. Oggi la città è amministrata da una giunta diversa da quella scelta dalla cittadinanza alle elezioni, non mi pare che ci sia stato il cambio di passo che il sindaco intendeva fare con la manovra di azzeramento. I rimpasti non si fanno dopo 10 mesi, non è mai successo. Non ha prevalso il bene della città ma delle logiche politiche. Da cittadino auguro sempre buon lavoro agli assessori”.

GIOACCHINO SETTECASI: “Sono impegnato totalmente nella mia professione che forse prima tralasciavo dedicandomi quasi a tempo pieno alla città. Seguo distante ciò che accade nella vita politica cittadina. L’opinione su come sono andate le cose nel secondo anno di amministrazione la danno i cittadini, io posso solo dire che ho svolto quella esperienza con grande spirito di servizio e dopo di me non mi pare ci sia stata la svolta auspicata da chi ha deciso l’azzeramento”.

 PAOLO MANDRACCHIA: “Il mio anno senza carica di assessore è stato intenso. Ho portato a termine la fusione di due cantine che oggi operano sotto la denominazione di “La Vite” e stiamo portando avanti un progetto di realizzazione di un oleificio. Come vedete ho avuto tanto da fare. La politica continuo a farla da consigliere, la mia posizione è sotto gli occhi di tutti, oggi ad amministrare la città con risultati che sono sotto gli occhi di tutti c’è una giunta che non comprende tutti quelli che abbiamo contribuito a portare Francesca Valenti al ballottaggio”.

 

 

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