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ANTONIO MASSIMINO, BOSS AGRIGENTINO PRONTO AD UCCIDERE BAMBINI

Era pronto anche a fare uccidere bambini per imporre il suo ruolo di boss di Agrigento. Dall’operazione Kerkent, coordinata dalla Dda di Palermo, emergono i contorni criminali spietati della figura di Antonio Massimino da tempo impegnato, secondo gli investigatori, a costruire una rete di incontri e di relazioni con altre “famiglie” mafiose.

Il suo obiettivo era quello di esercitare un «accurato controllo del territorio» anche attraverso forme di interferenza nelle attività economiche. E per questo Massimino sarebbe stato pronto ad «autorizzare la commissione di delitti» per affermare la sua «capacità di intimidazione che gli derivava dal ruolo apicale all’interno del sodalizio mafioso». Massimino era stato già indagato nel 2016 per tentativi di estorsione ai danni di un imprenditore edile agrigentino.

Negli atti dell’inchiesta viene messa a fuoco la «tracotanza criminale» di Massimino, che si sarebbe spinto a minacciare di morte un altro affiliato allo stesso gruppo e a prospettare l’eventualità di «uccidere bambini pur di affermare la propria autorevolezza criminale».

 

 

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