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Aica, la “guerra” tra sindaci per nomina direttore generale. Zammuto di Intercopa: “No a scelta politica”

SCIACCA. E’ in programma oggi un’assemblea dei sindaci dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini. All’ordine del giorno tra le altre la questione del direttore generale, del concorso varato nel primo semestre della gestione della nuova società consortile e mai completato. Nelle scorse settimane c’è stata la presa di posizione di alcuni sindaci dei Comuni soci, con in testa Agrigento e Licata, che hanno chiesto al consiglio di amministrazione di adottare i provvedimenti conseguenziali per la nomina del direttore generale.

Attualmente la carica di direttore generale è occupata con incarico pro tempore dall’ingegnere Francesco Fiorino, che è un dipendente Aica. Hanno chiesto di riprendere il discorso interrotto e dare ad Aica per i prossimi 3 anni quel direttore generale “ufficiale” che a suo tempo la stessa assemblea ha cercato con un’apposita selezione.

La maggioranza dei sindaci pensano che non ci sia fretta e che non dovrebbe interrompersi il percorso attuale di Aica. In merito, c’è oggi un intervento del comitato per l’acqua pubblica Intercopa guidato da Marco Zammuto, che non condivide la posizione assunta da alcuni sindaci: “Al momento – dice Zammuto – la situazione del servizio idrico integrato è molto grave per via di una guerra interna all’assemblea, per via di possibili manovre politiche che inducono al sospetto e all’idea che qualcuno voglia condurre la società consortile al fallimento per tornare al privato con tutti gli interessi che quest’ultimo può concedere alla politica di un territorio che guarda al dato elettorale piuttosto che all’interesse dei 430.000 cittadini. La richiesta di nomina del direttore generale appare tendenziosa, dannosa e quanto inopportuna considerato che un direttore c’è già ed è perfettamente operativo, anche se con un incarico temporaneo. Si intende nominare Claudio Guarneri – continua Zammuto – la cui identità certamente non sfugge a chi si intende di politica. Siamo in un momento molto delicato e cruciale per Aica – aggiunge – e l’attuale direttore deve stare al suo posto”.

Zammuto ricorda le iniziative strategiche per l’azienda quali tariffe, piano di investimenti, budget annuali e pluriennali, piano fabbisogno personale riorganizzazione aziendale, progettazione puntuale per il miglioramento del servizio e programmazione dell’utilizzo di 100.000.000 di euro di finanziamento pubblico da ultimare entro il 2023.

La nomina a direttore di Guarnieri, secondo nella selezione vinta da Domenico Armenio che non si è potuto insediare per il veto posto dalla Regione, si legittima per essere secondo in graduatoria, ma per Zammuto non è legittimata come anche le disposizioni lasciano intendere in merito a ruoli politici.

“Si è fatto un gran lavoro in seno ad Aica – conclude – sfido chiunque a portare la prova di una qualunque società economico-finanziaria che abbia avviato una attività senza un euro di capitale sociale. Aica lo fa da due anni ed è giusto fare presente che per il 2023 si prevede un bilancio in rosso determinato dall’aumento di 12 mln di euro delle bollette elettriche: per il 2024 è previsto un pareggio di bilancio e nel 20225-2026 un bilancio positivo. E’il caso di interrompere un vero miracolo ?”

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