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Agrigento, Città Capitale della Cultura: il Prefetto sollecita Miccichè ad accendere i motori della macchina organizzativa

AGRIGENTO- “Noi tutti gestiamo una fetta di potere, piccolo o grande che sia. Potere significa mettersi insieme e collaborare, rimboccarsi le maniche”. Lo ha detto il nuovo prefetto di Agrigento, Filippo Romano. Osservazione puntuale in una provincia che ha un potenziale enorme di sviluppo economico ma anche di crescita sociale. Ma dalle parole bisogna passare ai fatti e, purtroppo, nel nostro territorio agrigentino di parole se ne producono tante mentre scarseggiano i fatti.

Un discorso che il Prefetto ha lanciato agli amministratori locali, in particolare al Consiglio comunale, nell’aula Sollano di Palazzo dei Giganti. L’esponente dell’Ufficio Territoriale del Governo ha annunciato che incontrerà tutti i consigli comunali della Provincia. Ma ha anche aperto il ventaglio dei temi dominanti sul nostro territorio: sicurezza, organizzazione della Capitale della Cultura 2025, contrasto dell’individualità in favore del bene collettivo.

Per il neo Prefetto, “potere significa poterle fare le cose. Nella mia carriera professionale ho visto consigli comunali che non riuscivano a
prendere decisioni perché prevaleva l’individualità rispetto al collettivo”.

Poi una chiosa particolare alla grande occasione di Agrigento Capitale della Cultura 2025: “Potere significa poter realizzare un 2025 degno di nota”. Un preciso monito al sindaco Francesco Miccichè affinché la macchina organizzativa, a partire dalla costituente fondazione, possa presto materializzarsi e accendere i motori in vista della Capitale della Cultura.

L’aver conseguito il risultato della nomina a Capitale della Cultura 2025 non è il traguardo finale. E’ solo l’inizio di un corposo e impegnativo compito che deve trovare concretezza nell’espletare tutte le fasi capaci di concretizzare i progetti presentati alla Commissione del Ministero della Cultura. Un lavoro immenso che deve procedere senza imbrigliarsi nel parolaio della politica. Occorrono fatti, occorre sbracciarsi, occorre guardare con senso di responsabilità all’intera collettività agrigentina.

Filippo Cardinale

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