Il sindaco di Marsala, allora capogruppo del Pdl Sicilia, in merito all’inchiesta della Guardia di Finanza sui Fondi gestiti dai gruppi parlamentari, precisa: “Senza volere entrare nel merito delle indagini, mi preme sottolineare che la somma oggetto di verifica da parte delle autorità, 1690 euro, regolarmente fatturata e contabilizzata, è stata utilizzata per spese di rappresentanza del Gruppo dell’allora Pdl Sicilia, di cui ero a capo, non per spese personali, ma per l’acquisto di un vassoio d’argento, a nome del gruppo, come regalo per il matrimonio del figlio dell’onorevole Nino Strano che a quel tempo era assessore regionale”.
Giulia Adamo, ex deputato all’Ars, poi capogruppo Udc, è coinvolta, assieme ad altri politici, nell’indagine conoscitiva della Guardia di finanza di Palermo sulle spese sostenute con il denaro pubblico messo a disposizione dei gruppi parlamentari. La Adamo afferma, inoltre, che renderà “alle competenti autorità ogni ulteriore informazione utile a chiarire ogni aspetto della vicenda”.
La domanda appare spontanea: “Ma perchè i deputati regionali, che percepiscono una indennità consistente, per fare un regalo di nozze al figlio di un collega non mettevano di tasca propria un tanto ciascuno, anzichè utilizzare denaro pubblico?”