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ACQUA,COMUNI NON CONSEGNATARI: KONSUMER, “L’ATI DICHIARI L’IMPROCEDIBILITA’ DELLE RICHIESTE”

Con memorie inviate per Pec al Prefetto di Agrigento, alla Gestione commissariale del Servizio Idrico (già Girgenti Acque), al Presidente della Regione, all’assessore regionale dell’Energia e dei servizi di Plica Utilità, al Dirigente Generale del Dipartimento Regionaledell’Acqua e dei rifiuti, al Presidente dell’ATI Ag 9, l’associazione dei consumatori Konsumer (associazione riconosciuta dalla Regione con D.P. n. 845 del 4/12/2019), presieduta dall’avvocato Giuseppe Di Miceli, chiede che l’ATI Ag 9 dichiari “l’improcedibilità nei confronti di tutti i Comuni che ne hanno fatto richiesta, aggiornando il piano d’ambito con tutti i 43 Comuni del territorio del Libero Consorzio di Agrigento ed avviando, in tal modo, la gestione pubblica del SII a mezzo Dell’azienda Speciale Pubbica – Consortile”.

Le memorie sono state inviate all’ATI per la loro valutazione, e per conoscenza alle altre Autorità a cui le medesime memorie sono state indirizzate.

L’associazione Konsumer si riferisce ai 16 Comuni non consegnatari delle reti e degli impianti e che hanno fatto richiesta  per il riconoscimento dei requisiti ex-Art. 147 D.LGS. 152/2006, cioè la possibilità di continuare a gestire in house il servizio idrico.

L’associazione Konsumer ha depositato agli Enti sopra citati una memoria dettagliata e articolata. In buona sostanza, per Konsumer sono da considerarsi “esistenti”, in virtù della nuova disposizione di legge oggetto del presente parere, le sole gestioni in forma autonoma attuate dai Comuni attraverso l’affidamento in house ad enti ad essi strumentali, nel rispetto dei limiti e delle condizioni imposte dalle norme nazionali e comunitarie in materia, al fine di garantire un servizio essenziale alla cittadinanza in assenza dell’Ente di governo d’ambito o del mancato affidamento del SII al gestore unico.

Per la curiosità e l’approfondimento degli argomenti legislativi citati da Konsumer, qui accanto pubblichiamo in PDF le memorie dell’associazione dei consumatori nelle quelli sono citate le normative di riferimento, basta cliccare per leggere MEMORIE KONSUMER.

L’associazione Konsumer sostiene, con argomentazioni dettagliate, l’impossibilità dell’ATI Ag 9 “di poter procedere al riconoscimento dei requisiti dell’art. 147 del 152/2006 a tutti i Comuni che ne hanno fatto richiesta”.

La motivazione per Konsumer “è da ravvisarsi nel contenuto della circolare esplicativa dell’Assessorato Regionale all’Energia della Sicilia prot.4586/GAB del 18-05-2017 e l’allegato parere prot. 7069 del 18-04-2016 del Ministero dell’Ambiente, del territorio e della Tutela del Mare”.

L’associazione Konsumer prende atto che  “l’ATI AG9, e prima ancora nelle sue forme costituenti l’Autorità d’Ambito, non ha mai manifestato il proprio consenso esplicito alla gestione in proprio dei Comuni e che quest’ultimi non hanno mai operato l’affidamento della gestione del servizio idrico in house ad enti ad essi strumentali”. 

La valutazione dell’Associazione Konsumer poggia sulle formalità del procedimento e non sulla sostanza perché, nonostante l’istanza di accesso agli atti del 20 novembre 2019, l’Ati non ha fornito le relazioni prodotte dai Comuni sulla sussistenza dei loro requisiti previsti dal 147/2006.

Per enti strumentali, sostanzialmente, può farsi il paragone dei consorzi Voltano e Tre Sorgenti. Pochi giorni fa, l’associazione Titano (che riunisce diverse sigle di associazioni dei cittadini), che conduce la battaglia per l’acqua pubblica, ha esplicitamente detto che “a nostro avviso non c’è un solo Comune nell’Agrigentino che abbia i requisiti stabiliti dalle norme. E cosa ancor più grave nella maggior parte dei Comuni non viene garantita la depurazione”.

Secondo Konsumer, “avrebbero potuto gestire il servizio eccezionalmente in house ai sensi del 147, i comuni facenti parte del Voltano S.p.A., Agrigento, Favara, Porto Empedocle, Raffadali, Aragona, San Biagio Platani, Santa Elisabetta, Joppolo Giancaxio, Comitini e Sant’Angelo Muxaro, in quanto gli stessi così societariamente costituiti avrebbero avuto i 2 requisiti richiesti del 147 cioè che si trattasse  di gestione integrata dei tre segmenti del servizio (inteso come l’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione dell’acqua ad usi civili, di fognatura e depurazione delle acque reflue), affidata, secondo la legge Galli, ad un Ente Strumentale degli Enti Locali,  e  che  dovesse  esserci  il  consenso  esplicito  da parte  dell’Autorità  d’ambito. Ma proprio questi ultimi comuni del Voltano S.p.A. non hanno fatto nessuna richiesta unitaria di Gestione”.

Dunque, le memorie circostanziate da parte dell’associazione Konsumer sono state inviate. L’Associazione ritiene e segnala agli organi competenti che “dai dati ora forniti il procedimento debba concludersi con un provvedimento d’improcedibilità, non tanto sulla sussistenza, ma sull’impossibilità dell’ATI Ag 9 di poter procedere al riconoscimento dei requisiti dell’art. 147 del 152/2006 a tutti i Comuni che ne hanno fatto richiesta”.

Ricordiamo che i Comuni non consegnatari delle reti e impianti sono 16 su 42: Alessandria della Rocca, Aragona, Bivona, Burgio, Cammarata, Camastra, Cianciana, Joppolo Giancaxio, Menfi, Palma di Montechiaro, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Sant’Angelo Muxaro, Santa Margherita Belice, Santa Elisabetta e Santo Stefano di Quisquina. Di questi, l’ATI Ag 9 ha preso in esame solo 8 Comuni, Santo Stefano di Quisquina, Menfi, Bivona, Burgio, Cianciana, Santa Margherita Belice, Alessandria della Rocca e Cammarata. Questi ultimi sono ancora sotto il vaglio di una sorta di VAR da parte degli uffici dell’ATI Ag 9.

Per l’associazione Titano nessuno dei 16 avrebbe i requisiti; per Konsumer, invece, l’ATI deve dichiarare l’improcedibilità del riconoscimento.

Filippo Cardinale

 

 

 

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