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ACQUA, RIUNIONE PREFETTURA: FORNITORI PAGATI, MA IL REGRESSO RIMANE SOSPESO

A prima vista sembrerebbe che l’incontro di oggi sul servizio idrico integrato non abbia portato importanti risultati, in realtà sono accaduti due fatti di significativo interesse. 

Sono, tra l’altro, i punti di maggiore interesse per i cittadini che devono confrontarsi con i guasti non riparati, specie sulla rete fognaria e, altra attesa, la decisione dell’Ati sul dopo Girgenti acque.

Iniziamo dai ritardi dovuti al mancato pagamento da parte di Girgenti acque alle ditte che eseguono i lavori per suo conto. Fatto questo denunciato, recentemente, dalle organizzazioni datoriali comunicando, nello stesso tempo, l’astensione dal lavoro fin quando non avverrà il pagamento.

I commissari alla presenza del Prefetto hanno garantito il pagamento dei lavori da oggi in avanti, il pregresso è affare della precedente gestione. Cade così il paventato problema della mancanza di soldi, che ci sarebbero a copertura dei futuri lavori.

Il secondo punto è l’invito, non palese devo dire, di accelerare da parte dell’Ati il progetto del dopo Girgenti acque.

Durante l’incontro il rappresentante del Comune di Licata, Tony Licata, ha ribadito, dopo averlo già detto in occasione del tavolo tecnico, che le fonti idriche della provincia sono sofficienti a coprire la domanda idrica dell’utenza, ragione per la quale se i sindaci si mettessero d’accordo gli agrigentini non dovranno più pagare un solo euro di acqua a Siciliacque con notevole abbattimento dei costi.

Dice bene Tony Licata, ma il dire bene nel nostro territorio a volte conta poco specie quando i diversi interessi tra le città della zona montana e costiera hanno prodotto i danni che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Devono essere garantiti i Comuni che hanno le sorgenti, ma nello stesso tempo devono essere assicurati gli approvvigionamenti alla altre città.

Franco Pullara

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