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Acqua, Konsumer: “Ancora una volta la politica ha fallito i propri obiettivi”

PROVINCIA DI AGRIGENTO.  La conferenza stampa indetta dal presidente dell’Ati di eiri ha prodotto una presa di posizione dell’associazione Konsumer, presieduta dall’avvocato Giuseppe Di Miceli. “Abbiamo avuto la conferma, per come rappresentato dallo stesso Sindaco Gueli di Santa Elisabetta, che la politica ancora una volta ha fallito i propri obiettivi”.

La nota dell’associazione Konsumer fa riferimento al commissariamento dell’Ati da parte del Presidente della Regione. Ma sottolinea anche di aver appreso “che ad oggi il piano d’ambito sulla gestione del servizio (strumento necessario per capire il reale costo della gestione del servizio), ad oggi non è ancora aggiornato e non è prevedibile prevedere quando lo sarà”.

Konsumer evidenzia anche che in pieno lockdown il Direttivo dell’Ati ha consentito  agli 8 Comuni di poter gestire in house il servizio, mentre questi ultimi ancora non hanno fatto pervenire nessuna soluzione alle prescrizioni intimate. Abbiamo appreso che i comuni che non hanno avuto riconosciuto la facoltà di poter gestire in house ma che nemmeno hanno da sempre ceduto le proprie reti, non potranno farlo, a dire dello stesso Direttivo, fino all’individuazione del nuovo gestore in considerazione del commissariamento odierno della gestione del servizio stesso”.

Grazie alla conferenza stampa, Konsumer rimarca di aver “appreso che solo 19 comuni su 35 hanno votato lo schema per la costituzione dell’Azienda Pubblica Speciale -Consortile – quale nuovo gestore pubblico in capo agli stessi Sindaci, del servizio idrico”.

E ancora. L’avvocato Di Miceli rimarca come Agrigento, Camastra, Comitini, Casteltermini, Favara, Lampedusa e Linosa, Montallegro, Naro, Porto Empedocle, Sant’Angelo Muxaro, Santa Elisabetta, San Giovanni Gemini, San Biagio Platani, Ravanusa e Sciacca non abbiamo ancora deliberato lo schema di statuto dell’azienda speciale consortile”.

E a Di Miceli non sfugge che ci “sono Comuni amministrati dal Presidente dello stesso Ati, il comune di Sciacca, e quello di Santa Elisabetta del vicepresidente dell’Ati” e sottolinea come “la provincia di Agrigento potrebbe essere autosufficiente sull’approvvigionamento idrico, senza più dipendere da Sicilia Acque, con una notevole riduzione tariffaria del costo del servizio, ma mancano le reti di collegamento tra le sorgenti e le reti di distribuzione”.

Per Konsumer si tratta di “un fallimento colossale dell’operare amministrativo della cosa pubblica dei Sindaci agrigentini”. Fallimento “che vede nella nostra provincia una “pioggia” di commissariamenti in tutti i settori, per come rappresentato dallo stesso sindaco Gueli di Santa Elisabetta, espressione che facciamo nostra senza nessun indugio, ma ci chiediamo: il cambiamento promesso in ogni elezione di ogni singolo comune dov’è?”.

 

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