Continua senza sosta l’attività del Dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti dell’assessorato dell’Energia, dei Rifiuti e dei Servizi di pubblica utilità nell’inviare commissari ad acta per definire le inadempienze rilevate al fine di dare la svolta definitiva e risolutiva alla questione della gestione unitaria del servizio idrico agrigentino.
Il dirigente generale Salvatore Cocina ha commissariato il Consorzio Acquedotto Tre Sorgenti e Voltano, nominando Salvatore Lanza con il compito sostitutivo per provvedere alla consegna dei relativi acquedotti, reti e impianti afferenti al servizio idrico all’Ati Ag 9 di Agrigento. Nel decreto, oltre alle continue inadempienze delle due realtà idriche commissariate, viene precisato senza equivoci che e a caratteri cubitali il D.L. n. 133/2014, nel modificare il D.lgs n. 152/2006, ha consolidato il principio per cui gli enti locali partecipano obbligatoriamente all’ente di governo individuato dalla competente Regione per ciascuno ambito territoriale e ha reinserito il più rigido concetto di “unicità” della gestione e non più (solo) unitarietà all’interno dell’Ambito ottimale.
Gli ultimi giorni stanno caratterizzando un aspetto di rilievo. La Regione, spinta dal Ministero, non tergiversa più e deve mettersi in riga. A sua volta, obbliga gli enti preposti alla gestione del servizio idrico integrato a misure drastiche e tempi stretti per adempiere ai procedimenti imposti dalla normativa nazionale. Ricordiamo, che Ato prima e Ati dopo, sono espressioni della politica. Quella politica che dice ad alta voce che “il commissariamento è la sconfitta della politica” ma che, nel contempo procede con la velocità di una lumaca.
Forse i tempi sono davvero cambiati e sull’acqua i cittadini sono spettatori inermi, inconsapevoli che sul bene primario e vitale, la politica gioca a spartirsi le poltrone e poi allo scaricabarile.
Filippo Cardinale
IL DECRETO DI COMMISSARIAMENTO Decreto Commissariamento 19-02-2020