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A PROPOSITO DELLA TASSA DI SOGGIORNO

Vi è parecchia carenza di controlli sugli abusivi. Le strutture ricettive fuori controllo parrebbe essere almeno il doppio rispetto a quelle autorizzate

Sciacca è una città turistica e noi siamo tra quelli che ritengono che la reintroduzione della tassa di soggiorno sia una cosa giusta e positiva, proprio perché una città turistica deve garantire a chi arriva per fruire delle sue risorse una accoglienza degna di questo nome. Ma così come siamo convinti della sua giustezza lo siamo altrettanto della necessità di una destinazione vincolata del suo utilizzo. La tassa di soggiorno deve cioè essere finalizzata esclusivamente a garantire ai turisti i migliori servizi in termini di viabilità, di servizi pubblici, di intrattenimento e di ogni altra cosa necessaria a dare della città un’immagine civile ed accogliente. Non ci sembra che questo però accada. Ad esempio: la strada che porta agli alberghi della Fintur è sporca, malmessa, piena di erbacce, topi, insetti e quant’altro; eppure quegli alberghi ogni anno versano al Comune più di mezzo milione di euro di tassa di soggiorno. Ma il vero dato incredibile è l’assoluta carenza di controlli sugli abusivi. Le strutture ricettive fuori controllo sembrano essere almeno il doppio rispetto a quelle autorizzate, un record; ma l’abuso non è solo quello di chi esercita senza averne titolo, ma anche quello di chi dichiara un numero di soggiorni inferiore a quelli effettivi. Tra alberghi, B&B e case vacanze i controlli sono inesistenti, con una tripla violazione: la prima è quella delle norme di pubblica sicurezza per la mancata registrazione dei soggiornanti, la seconda è quella dell’evasione della tassa di soggiorno (che magari viene pure incassata dal gestore), la terza è la violazione fiscale vera e propria sui redditi non dichiarati. E poi ci sono gli abusi di chi dichiara di svolgere un tipo di attività ricettiva (che magari prevede agevolazioni) e poi ne fa un’altra (che alle agevolazioni non avrebbe diritto). Ma è proprio così difficile effettuare questi controlli? Prescindendo dai problemi di pubblica sicurezza e da quelli delle violazioni fiscali il cui controllo non compete al Comune, qualche interesse quest’ultimo dovrebbe avere per incrementare almeno l’entrata per la tassa di soggiorno. Come fare? La risposta è di una assoluta semplicità poiché vi sono ormai sistemi di controllo (ben applicati in altre aree turisticamente avanzate del paese) che consentono i controlli: anzitutto la verifica effettiva delle attività delle strutture ricettive e delle relative autorizzazioni amministrative, poi quella tra i posti letto dichiarati e quelli effettivamente esistenti, poi ancora i consumi elettrici e quelli idrici, ecc. C’è una sterminata letteratura. Ma Sciacca, si sa, è il paese dove la legge si applica fino a quando non può generare qualche problema politico, in questo caso si interpreta, come per gli accessi al mare. Ma anche gli affitti stagionali delle seconde e terze case (magari abusive) nelle località di mare o addirittura in città, sono fuori controllo, con una evidente perdita di utile fiscalità. Una città che si ritiene turistica (e che poi fa chiudere le proprie terme!) deve capire che controllare la regolare gestione della propria ricettività significa tutelare la sua immagine e se c’è da pagare qualche prezzo politico, pazienza, l’interesse di tutti viene prima dell’interesse di qualcuno!

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