Cercansi disperatamente pediatri e neonatologi, preferibilmente stranieri, per salvare il punto nascita di Pantelleria. Non è uno scherzo, ma è la realtà a Pantelleria dopo che decine di bandi sono andati a vuoto. L’Asp di Trapani, addirittura, alza il compenso a 90mila euro e apre le porte ai medici di altre nazionalità. L’estrema ratio per riaprire il reparto di Ginecologia e ostetricia chiuso per carenza di personale. Ma in tutta la Sicilia è emergenza pediatri.
Il punto nascita di Pantelleria, destinato a chiudere perché al di sotto dello standard nazionale dei 500 parti all’anno, è stato graziato nel 2015 dal ministero alla Salute dopo le proteste di piazza di residenti e amministratori, ma a quasi due anni dalla deroga è rimasto a porte chiuse perché non si trovano medici: “Abbiamo tre mesi di tempo per riaprirlo — spiega il commissario dell’Asp, Giovanni Bavetta — altrimenti la deroga scade”.
“L’avviso — spiega Bavetta — è l’unica soluzione individuata per mettere in sicurezza il punto nascita. Abbiamo per questo incrementato il compenso». Oltre che sugli stranieri, si punta sui giovani. «Un’esperienza professionale di un anno in un’isola come Pantelleria — dice Bavetta — può essere formativa per un neospecializzato, come lo è stata per me che ho iniziato la carriera di ginecologo proprio lì”.