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A FAVARA STRONCATO MERCATO CLANDESTINO DI CARDELLINI

Nella mattinata dello scorso Ferragosto a Favara è stata condotta un’operazione di polizia giudiziaria ambientale da parte dei Carabinieri forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo e Agrigento – Nucleo CITES e delle Guardie Giurate zoofile e venatorie del WWF Sicilia, che ha avuto come finalità la tutela del patrimonio faunistico, qualificato dalla legge come bene indisponibile dello Stato.

In occasione della tradizionale “Fiera dell’agricoltura” che ogni anno si tiene a ferragosto nella cittadina, i militari dell’Arma e le Guardie WWF hanno scoperto ben cinque postazioni abusive, tutte presidiate da altrettanti soggetti successivamente identificati e denunciati a piede libero, ove si offrivano in vendita diversi esemplari di avifauna selvatica protetta, rinchiusi in gabbiette piccole o comunque in condizioni di grave sovraffollamento.

Grazie al pronto intervento dei Carabinieri Forestali e delle Guardie WWF, è stato così stroncato un vero e proprio mercato clandestino di uccelli protetti che, verosimilmente, erano stati catturati illecitamente nei giorni precedenti dai bracconieri attraverso attività vietate di uccellagione e prelievo in danno del patrimonio pubblico statale. Dagli elementi raccolti in precedenti indagini effettuate nel corso delle edizioni degli anni scorsi della Fiera di Favara, le Guardie WWF ritengono che l’operazione abbia permesso di stroncare un grave sistema organizzato e strutturato che prevedeva un florido commercio abusivo di animali protetti.

Al termine dell’operazione i 29 cardellini sequestrati dall’Arma, dopo l’esame clinico da parte del Dirigente Veterinario del Servizio sanità animale dell’ASP di Agrigento, sono stati reimmessi in natura in un luogo idoneo, d’intesa con l’Autorità giudiziaria che ne ha autorizzato la liberazione.

A carico dei 5 favaresi denunciati sono state contestate le ipotesi di reato di cui agli articoli 648 (ricettazione di cose provenienti da delitto, punito con la reclusione fino ad otto anni e la multa fino a 10.329 euro) e 727 (detenzione di animali in condizioni incompatibili, punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda fino a 10.000 euro) del Codice penale.

 

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