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50 DOCENTI DEL FAZELLO CHIEDONO AL SINDACO LA RESTITUZIONE DI LOCALI “INDEBITAMENTE USATI A MUSEO”

Adesso scendono in campo 50 docenti del 1° Circolo didattico “Giovanni XXIII” che svolgono attività didattica all’interno del complesso del Fazello. Hanno firmato una lettera inviata al sindaco, al dirigente del Circolo didattico, al Prefetto, all’Ufficio Ambito Territoriale di Agrigento, all’Ufficio Scolastico regionale per la Sicilia. Una lettera che pubblichiamo in formato PDF, basta cliccare sul documento alla fine dell’articolo.

In buona sostanza, i docenti chiedono la restituzione degli spazi ultimamente ripresi dal Comune per adibirli a spazi museali. Il tutto nasce  in seguito all’alluvione del 25 novembre 2016 quando fu, tra l’atro, gravemente danneggiato il Museo del Mare. L’assessore comunale Monte fece richiesta alla scuola di allocare temporaneamente i reperti in precedenza esposti nell’ex colonia marina nei locali del complesso monumentale “Fazello” con ingresso in Via Licata, sgombrando una saletta attigua da noi utilizzata come deposito di materiale didattico. La scuola accolse la richiesta dell’assessore per custodire anche i cannoni, che altrimenti sarebbero stati portati fuori dalla nostra cittadina. Fu anche smontata la sala teatro per creare più spazio. “Va precisato- scrivono i docenti- che la sala in questione doveva essere utilizzata solo come deposito, non come sala museale. Senonché l’Associazione a cui tali reperti erano stati affidati ha trasformato, arbitrariamente, tali ambienti in spazi museali, con conseguente accesso all’atrio interno di visitatori esterni”.

I docenti chiedono al sindaco come “mai le finalità, seppur apprezzabili, di un soggetto privato assumano valore prevalente rispetto ad un soggetto pubblico come la scuola”.

Disagi lamentatieproblemi di sicurezza per i bambini.  I 50 docenti scrivono che tutto ciò “ha creato un notevole disagio alla nostra scuola, non tanto perché sono venuti a mancare spazi vitali per lo svolgimento di attività laboratoriali indispensabili alla vita di una scuola primaria e di una scuola dell’infanzia, ma soprattutto perché l’atrio interno del complesso monumentale non è più un luogo sicuro per i nostri bambini”.

I docenti spiegano che “l’atrio è il centro di raccolta degli alunni in caso di emergenza e non è concepibile che in caso di evacuazione gli alunni possano trovarsi in mezzo ai visitatori del Museo. In questo atrio, inoltre, svolgono attività ludico-didattiche i circa 200 alunni della scuola primaria e gli oltre 140 alunni della Scuola dell’infanzia che nello spazio adiacente hanno il loro parco giochi. Inutile sottolineare che questo atrio è giornalmente frequentato da molte persone, esterne alla scuola, turisti che si aggirano a volte spaesati tra gli spazi che la scuola condivide con il Museo. Tutto ciò non ci permette di garantire la vigilanza degli alunni che vengono spesso fotografati dai turisti. Senza contare che nello stesso atrio insistono le finestre, prive di qualsiasi protezione, delle aule della scuola dell’infanzia”.

Molta la delusione dei docenti perchè pensavano “che l’inizio del nuovo anno scolastico avrebbe sanato questa incresciosa situazione, ma così non è stato”. A quanto pare, nella sistemazione degli spazi che il Comune di recente si è fatto consegnare dalla scuola, sarebbero state compromesse le vie di fuga e modificate porte taglia fuoco.

Filippo Cardinale

RICHIESTA RESTITUZIONE LOCALI

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