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2020/2021, sale scommesse e slot: la crisi infinita

ITALIA.  Che il periodo 2020/2021rappresenti un’autentica mattanza per determinate imprese e settori commerciali, non è certamente un mistero. Gli ultimi dodici mesi hanno segnato un vortice orribile in cui diversi filoni lavorativi, piuttosto differenti tra loro, sono stati sommersi dall’emergenza senza possibilità di rimanere a galla. Se da un lato i media, le testate giornalistiche e i TG hanno fortemente appoggiato le cause di ristoranti, palestre, cinema e teatri, a cadere nel dimenticatoio sono state le sale scommesse e le sale slot.

Nonostante la poca risonanza mediatica conferita al settore, il gioco legale ha subito una battuta d’arresto disastrosa nella sua forma fisica. Infatti, le ricevitorie, le sale gioco e le sale slot hanno conosciuto una doppia chiusura: un primo stop da Marzo 2020 a Giugno 2020 e un secondo ancora in corso, cominciato a Ottobre del 2020.

I luoghi collegati al gioco legale, secondo CTS e governi in carica, sarebbero pericolosi e minacciosi dal punto di vista degli assembramenti. A pensarla diversamente, d’altro canto, ci sono i gestori delle sale, vera e propria parte lesa della situazione. A pensarci bene, sale scommesse e sale slot avrebbero potuto ricevere un trattamento molto simile a quello riservato ai bar: divieto di permanenza in loco, ma possibilità di erogare il servizio.

Discorso diverso per il settore online come NetBet slot che può contare su un trend positivo, come per tutti i servizi digitali che nell’ultimo biennio hanno avuto una crescita che ha compensato la perdita del settore delle sale dal vivo.

Ad oggi, la preoccupazione dei gestori rimane molto alta. Nonostante sia stata programmata una riapertura a inizio Luglio, sembra permanere uno scarso interesse da parte delle autorità competenti, colpevoli di aver trascurato (se non addirittura demonizzato) un settore che offre lavoro a migliaia di famiglie in tutta la penisola. È già stato reso noto che molte sale slot non saranno in grado di riaprire i battenti a seguito delle lunghe chiusure e degli scarsi aiuti ricevuti. I titolari di concessione più adirati arrivano addirittura a chiedersi se la situazione a tutti ben nota non sia stata un autentico pretesto per mettere in ginocchio un settore notoriamente malvisto dalle forze politiche.

La pubblica amministrazione, comunque sia, non ha affatto risentito della chiusura delle sale scommesse e slot. Se i punti di raccolta fisici hanno dovuto chiudere i battenti, le piattaforme online hanno conosciuto una vera e propria seconda giovinezza. Gli incrementi del gioco multimediale arrivano a toccare percentuali spaventose, ben oltre superiori al 100%. In fin dei conti, questo non dovrebbe sorprendere. Se in precedenza il gioco online è stato una prerogativa della clientela più giovane, oggi qualsiasi scommettitore è in grado di ricorrere alle applicazioni e ai siti di gioco.

I provider, infatti, negli ultimi mesi si sono dedicati a una massiccia opera di svecchiamento e semplificazione dei contenuti, così da accontentare finalmente la fetta di clientela da sempre più restia ad abbandonare i metodi di scommessa “tradizionali”. Aprire un conto gioco rimane un’impresa piuttosto semplice, da pochi click e alla portata di tutti. L’offerta multimediale, oltretutto, non è affatto distante da quella delle sale scommesse. È possibile piazzare puntate sui principali eventi sportivi e sulle corse ippiche più interessanti, ma non solo: le piattaforme sono dotate di un nutritissimo sistema di slot con range di puntata molto ampi. Si ha la possibilità di mettere sul piatto pochi centesimi a spin, ma anche cifre decisamente più importanti.

Ora come ora, il primo giorno di Luglio resta la data cerchiata in rosso sul calendario di migliaia di gestori, titolari e dipendenti. Resterà poi da valutare come il settore di slot e scommesse sarà in grado di rispondere al lungo letargo forzato. Se le serrande verranno sollevate senza troppi indugi dai lavoratori di settore, bisognerà comunque fare i conti con la situazione economica globale del popolo, vero e proprio finanziatore (sempre senziente) del gioco legale. In questo caso, servirà ben più della fortuna.

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