Tutti i saccensi conoscono un tratto della via Lido che da anni, ma in particolar modo negli ultimi due, si presenta ricoperto di fango ad ogni precipitazione piovosa. La situazione è grave, pericolosa e sta creando danni a diverse abitazioni. Ma soprattutto esaspera i residenti, e non solo, visto che l’unica soluzione adottata dal Comune fino ad oggi è quella di collocare qualche transenna e chiudere al traffico il transito (anche stamattina). Non è solo colpa del Comune, ma anche di Girgenti Acque. Quella del Comune risiede nella incapacità di realizzare una conduttura adeguata che convogli le acque che provengono dalla Perriera. Tutto il costone è inzuppato di acqua. Il sindaco di Sciacca, oltre ad indossare la fascia tricolore, è anche presidente dell’Ati, l’organismo che ha autorità sul gestore idrico.
Tutto ha inizio nei primi anni del 1980. La via Allende deve essere ancora realizzata. La Perriera è un quartiere in forte espansione. Si realizza anche una rete che raccoglie acque bianche e nere. Una buona parte del popoloso quartiere convoglia dette acque in un primo pozzetto posto sotto il marciapiedi di via Allende, di fronte l’incompiuta casa albergo per anziani. Da lì si snoda per un tratto sotto il marciapiedi, poi devia sul terreno del costone. Lungo il percorso, la conduttura si snoda in 6 pozzetti per immettersi, poi, nella parte iniziale della via Lido e confluire verso il Cansalamone.
Una conduttura che è ormai datata, realizzata con tubo in Pead (Polietilene ad alta densità) da 80 cm. E’ stata realizzata dal Comune (la vecchia Eas non aveva rete fognaria a Sciacca). Una conduttura che è “scomparsa” dalla memoria del Palazzo di Città, e che Girgenti Acque ha scoperto solo di recente, anche a seguito dei nostri numerosi articoli su quanto accade in quella zona.
Succede, dunque, che un tratto di conduttura (nella foto, dove c’è il pozzetto scoperto e si vede l’interno) ha ceduto. O meglio, il tubo da 80 cm si è schiacciato. La parte interessata allo schiacciamento è, grosso modo, una cinquantina di metri. Ciò comporta che in quel tubo può defluire solo una quantità “normale” di acque nere e bianche. Ma quando piove, alla quantità “normale, va aggiunta quella che proviene dal cielo. La conseguenza è che non defluisce nella tubazione schiacciata, sale di livello, e con potenza inaudita esce dal pozzetto invadendo il terreno. Poi, il resto è noto a tutti. L’impeto del fango e delle acque ha formato 3 canaloni dai quali scende fango, acqua, reflui fognari, finendo sulla via Lido, attraversando la medesima via, invadendo le abitazioni e un tratto di via Ferdinandea, terminando la corsa in mare.
Ad agosto la Girgenti Acque ha effettuato un sopralluogo. Tramite l’ex ingegnere capo del Comune, ingegnere Giuseppe Di Giovanna, è stato individuato, ricoperto da folta vegetazione, il pozzetto dove c’è il tubo schiacciato. Insomma, la società idrica ha scoperto una condotta che ignorava, come, del resto, anche il Comune, considerato che, ormai, molte memorie storiche sono in pensione.
Lungo il percorso, documentato tramite le nostre foto, vi sono pozzetti scoperti e, dunque, pericolosissimi. Uno, addirittura, sul ciglio della via Lido, in prossimità di dove si accumula il fango, è quasi una caverna. E’ ricoperta da vegetazione e non si nota. Ma si può finire dentro senza capirlo. Una sorta di caverna che può ospitare la qualsiasi, anche nella fantasia dei criminali.
Non si comprende perché da due anni, e negli ultimi mesi con particolare manifestazione del fenomeno, la Girgenti Acque non interviene, mentre il Comune si limita solo a spalare e a collocare transenne. Forse si aspetta la tragedia?
Noi della redazione rimaniamo a disposizione per fornire al Comune e alla Girgenti Acque ogni utile informazione, anche la nostra presenza per un sopralluogo.
Filippo Cardinale
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Il pozzetto nel quale la conduttura è sciacchiata e crea lo straripamento di acque nere e bianche
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Dopo la fuoriuscita dal pozzetto le acque bianche e nere scendono a valle con impeto
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Danni causati dal riversamento delle acque e fango. Abitazione sulla via Lido investita dalle acque
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Danni alle abitazioni
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Ancora oggi la testimonianza del fango che invade la via Lido
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Fango ancora sulla via Lido
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Acqua e fango invadono le abitazioni
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Una panoramica del pozzetto da dove straripano le acque nere e bianche
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Un pericoloso pozzetto sul ciglio della via Lido lasciato scoperto
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Tracciato sotto il quale si snoda la conduttura
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Tra la vegetazione, il primo pozzetto sotto via Allende
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Sotto il muretto (di fronte la casa albergo per anziani) c’è il primo pozzetto di raccolta acque nere e bianche di gran parte della Perriera
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Lungo il sentiero verde si snoda la conduttura delle acque nere e bianche che poi si collega alla rete di via Lido
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L’ultimo pozzetto da dove le acque bianche e nere poi si incanalano nella rete fognaria di via Lido
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Il tubo da 80 cm della condotta schiacciato e che crea la fuoriuscita di acque bianche e nere quando piove riversando sulla via Lido grande quantità di fango
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Il pozzetto sul ciglio della via Lido senza protezione
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Il pozzetto nel quale la conduttura è sciacchiata e crea lo straripamento di acque nere e bianche
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Il pozzetto con il tombino lasciato scoperto. Da questo punto fuoriesce l’enorme quantità di acque nere e bianche che poi scendono sulla via Lido e Ferdinandea
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Il Gran Canyon creato dallo straripamento delle acque bianche e nere dal pozzetto in alto al costone
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I danni alle abitazioni
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L’enorme solco creato dalla fuoriuscita di acqua, fango e reflui fognari